Via grandi squadre, arrivano i giardinieri di quartiere Sette custodi per nove aree verdi di Palermo

Sette custodi per nove aree verdi di Palermo. Vere e proprie sentinelle che dovranno prendersi cura delle piante e segnalare alla Rap eventuali ritardi nella pulizia. Li ha nominati l’assessore comunale al Verde, Francesco Maria Raimondo, venendo incontro alle richieste dell’associazione Cittadini per Palermo più verde e più pulita, che da tempo spingeva per modificare il metodo fin qui usato di assegnare una squadra di giardinieri e potatori ad ogni circoscrizione.

Adesso non sarà più così: ogni giardino avrà il suo responsabile. L’assessore ne ha comunicato nomi, cognomi e contatti telefonici. Sono tutti collaboratori professionali e vivaisti: si tratta di Giuseppe Di Maggio per piazza Campolo, Antonio Migliaccio per piazza Amendola, piazza Sant’Oliva e piazza Florio, Giuseppe Cannioto per piazza San Francesco Di Paola, Francesco Migliardi per piazza Kalsa, Salvatore Porcarello per piazza Lolli, Antonino Macaluso per il giardino Rosario Di Salvo di via Nazario Sauro, Nicola Guastella per piazza Zappa.

«Complimenti all’assessore al Verde per aver mantenuto la parola – scrivono dall’associazione, che ha anche un gruppo Facebook -. Manca piazza Valdesi ma siamo sicuri che si rimedierà presto. Comincia da qui il modo più razionale di assicurare la manutenzione del verde: addetti e responsabili appositamente destinati alla cura di questi spazi al posto di grandi squadre che finora hanno procurato soltanto abbandono e trascuratezza». 

Le difficoltà del settore sono note: oltre all’annosa carenza di mezzi e attrezzature, soltanto in queste settimane Raimondo ha potuto avviare una riorganizzazione del personale potendo finalmente contare su circa 250 operai confluiti nella Reset, che ha preso il posto della Gesip. Si occuperanno principalmente di «verde anomalo», come l’ha definito il sindaco Leoluca Orlando, ovvero aiuole spartitraffico e simili.

L’impegno dei Cittadini per Palermo più verde e più pulita non si ferma qui: a Natale hanno preso contatto con i gestori del Central Park di New York per rilanciare il parco della Favorita attraverso un gemellaggio «e trovare spunti e suggerimenti sulle modalità che hanno permesso ad un’associazione no profit di gestire un gigante di 350 ettari con l’efficienza che il mondo intero le riconosce».

Altro giro, altro polmone verde: l’associazione Parco Villa Turrisi ha avviato una petizione per istituire un parco pubblico nelle due aree verdi comprese fra le vie Leonardo da Vinci, Casalini, Bonafede, Mammana, Beato Angelico e piazza Russia e fra le vie Leonardo da Vinci, Ruggeri, De Grossis, G. E. Di Blasi e Politi. Si tratta di uno degli ultimi lembi rimasti di Conca d’Oro. Al suo interno si trova anche l’antico baglio Torre Mango. L’associazione propone di «realizzare immediatamente un primo nucleo del parco sfruttando le aree di pubblica proprietà: greenway lineare lungo l’ex tracciato ferroviario Palermo-Camporeale, argini e superfici dei canali Borsellino e Passo di Rigano (in seno ad un più ampio progetto di corridoi ecologici per i parchi di ponente), alberatura dei terreni confiscati esistenti all’interno del perimetro descritto».


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