Il sindaco Enzo Bianco, affiancato dall'assessore all'Urbanistica Salvo Di Salvo e dal commissario Nunzio Martello, ha dato il primo simbolico colpo di piccone per l'abbattimento del muro che separa lo snodo viario con l'area portuale. L'iniziativa rientra nel progetto waterfront. Guarda le foto
Via Dusmet, iniziata demolizione muro cinta del porto «Città si ricongiunge su modello di Genova e Trieste»
Dalla sbarra d’ingresso del porto, sollevata simbolicamente a fine aprile, al primo colpo di piccone di oggi. Partono ufficialmente i lavori per l’apertura alla città di Catania dello scalo portuale. La demolizione della separazione lungo via Cardinale Dusmet è stata avviata questa mattina. Con gli operai della ditta Di Bella costruzioni srl, si è messo a lavoro il sindaco Enzo Bianco, che è salito sopra un piccolo escavatore, e il commissario straordinario dell’autorità portuale Nunzio Martello.
Entrambi hanno dato il primo simbolico colpo di piccone per l’avvio della demolizione della separazione daziaria. Il cantiere rientra nel progetto generale ribattezzato waterfont. Si tratta di una serie di lavori, ratificati in un protocollo firmato a marzo con un primo lotto di interventi per l’adeguamento della rete idrica, fognaria e antincendio, da completare entro due anni. «È una fase molto importante perché togliamo una sorta di cintura di castità per la città», spiega Bianco.
I soldi verranno stornati per 49 milioni di euro dal ministero delle Infrastrutture mentre l’autorità portuale prenderà dalle sue casse 3,5 milioni necessari per la sistemazione del basolato lavico. «Il nostro concetto è creare un contatto tra la città e il mare, per superare la vecchia concessione muraria del porto – spiega a MeridioNews l’assessore ai lavori pubblici Luigi Bosco -. I pedoni e i ciclisti avranno un accesso continuo, non ci sarà più il passaggio dei treni sopra gli archi della marina e sposteremo verso sud la zona doganale in uno spazio abbastanza limitato rispetto a quello attuale. Un po’ come avviene in questi giorni a Buenos Aires».
I lavori etnei sono finiti tra i punti del cosiddetto patto per Catania. Firmato dal sindaco e dal presidente del Consiglio Matteo Renzi a fine aprile. Progetti che hanno, per l’amministrazione comunale, l’obiettivo di «liberare il porto». Per riuscirci bisognerà affrontare diversi passaggi burocratici e completare in tempo utile i cantieri. Dall’abbattimento dei muri al collegamento con la pista ciclabile della Playa fino alla realizzazione di una piscina di acqua salata. Iniziativa annunciata dallo stesso Bianco a marzo che ha promesso di rendere Catania «come Miami Beach». Il progetto waterfront prevederà una rivisitazione della veste della città anche per quanto riguarda gli snodi viari di piazza Borsellino e piazza Alcalà.