Via al Festival Internazionale del Giornalismo A Perugia tutte le facce dell’informazione

Anche quest’anno la città di Perugia ospiterà la sesta edizione del Festival Internazionale del Giornalismo. Una cinque giorni, dal 25 al 29 aprile, dedicata al mondo dell’informazione a 360 gradi, con oltre 200 eventi tra keynote speech, incontri-dibattito, tavole rotonde, interviste, presentazioni di libri, workshop, proiezioni di documentari, concorsi, premiazioni e mostre. Protagonisti della manifestazione, come ogni anno a ingresso libero e aperta a tutti, i giornalisti provenienti da tutto il mondo, in un’ottica di partecipazione, confronto e condivisione, per «parlare di giornalismo, informazione, libertà di stampa e democrazia secondo il modello 2.0». Un evento, ideato ed organizzato da Arianna Ciccone e Christopher Potter, «nato dal basso e aperto alle incursioni degli utenti», che grazie al suo format collaudato e di successo «contribuisce a rendere vivo e vitale l’incontro tra chi fa informazione e chi ne usufruisce».

Anche per l’edizione 2012, a dare un contributo fondamentale alla manifestazione perugina saranno gli oltre 200 volontari tra studenti e appassionati di giornalismo, che arriveranno nella città umbra da 27 Paesi, e che contribuiranno a curare la webtv, la webradio e il webmagazine del Festival, con interviste, approfondimenti e dirette live streaming.

Il tema di quest’anno è il Data Driven Journalism, ovvero come fare giornalismo imparando a selezionare e decifrare le sterminate quantità di dati offerti dalla Rete, capacità oggi più che mai necessaria a chi lavora con i media. «Come scrive David Weinberger in Too Big To Know, “l’informazione è per i dati ciò che il vino è per la vigna: il suo delizioso estratto e distillato”. Imparare a produrlo – cioè fare data journalism – è sempre più una competenza indispensabile per i giornalisti, come dimostrato dal caso WikiLeaks». All’argomento saranno dedicati tre panel discussion, cinque workshop e una presentazione, tenuti da alcuni dei più importanti professionisti di questo settore innovativo. Tra questi Aron Pilhofer di The New York Times, Simon Rogers di The Guardian e Dan Nguyen di Propublica. A questo proposito, assolutamente da non perdere l’incontro Hacks & Hackers sbarcano in Italia, «una rassegna di casi concreti e di problemi risolvibili utilizzando approcci e strumenti per scovare i dati anche quando sono nascosti e trasformarli in un pezzo giornalistico».

Prestigiose le collaborazioni della sesta edizione dell’IJF12. Rinnovata qualla con il Columbia Journalism Review online di New York, grazie alla quale il direttore Justin Peters organizza e modera quattro panel sul futuro dei media. Con POLIS, il Centro di ricerche sui media della London School of Economics, sono stati organizzati due
panel dal direttore Charlie Beckett su intercettazioni e giornalismo civico. Presenta anche l’Online News Association, la più grande associazione a livello mondiale di giornalisti che si occupano di informazione digitale, che curerà due panel e tre workshop dedicati alla teoria e pratica dei media digitali. Si inaugura quest’anno la partecipazione al Festival di Unicef, con l’iniziativa Parla di me: «una tre giorni in cui Unicef parlerà, e farà parlare, di diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, di diritti umani e del ruolo fondamentale che la comunicazione e l’informazione giocano nella promozione e nella realizzazione degli obiettivi del no-profit».

Come ogni anno sono previsti una serie di incontri con i big dell’informazione. Tra i più attesi l’appuntamento conclusivo del Festival con Michele Santoro sul Sevizio Pubblico; il faccia a faccia tra Enrico Mentana e Bruno Vespa sul giornalismo televisivo nella seconda repubblica, con Matador, due anchorman a confronto; la chiaccherata tra ironia ed esperienza con due grandi firme del giornalismo internazione: Philippe Ridet, inviato di Le Monde in Italia e Beppe Severgnini del Corriere della Sera dal titolo Se l’Italia di Monti fosse un film: Mary Poppins, Twilight o Paradiso Amaro?; un focus sull’impegno politico e sociale in musica con Pierpaolo Capovilla, leader de Il Teatro degli Orrori e Luca Valtorta, direttore XL, con Il mondo nuovo: ovvero il giornalismo di denuncia attraverso la musica; la serata al Teatro Morlacchi con Michele Salvemini, in arte Caparezza, su L’arma impropria dell’ironia, ovvero: «come raccontare politicamente e socialmente l’Italia utilizzando un mezzo che, nel nostro Paese, sembra non essere ritenuto adatto a trattare temi importanti». Da segnare in agenda anche il Meeting dei movimenti dei giornalisti precari italiani, previsto per il 25 aprile.

Ricchissimo il menù dei panel discussion, incontri-dibattito tra i punti forti del Festival perugino. I temi di quest’anno spaziano tra esilio e libertà di stampa, webdocumentario, attivismo e diritti umani, donne e giornalismo, tra Net Feminism e comunicazione al femminile, informazione locale, immigrazione e media, giornalismo e social network, attivismo dal basso e informazione, graphic journalism all’italiana. Da segnalare Da Romanzo Criminale ad ACAB e Diaz – Non pulire questo sangue: il racconto della violenza tra cinema e giornalismo, legato all’uscita nelle sale del film di Daniele Vicari sugli scontri di Genova 2001, Ricordando Falcone e Borsellino, a vent’anni dall’uccisione dei due magistrati per mano mafiosa, L’emergenza mafia in Umbria, sui nuovi obbiettivi territoriali della criminalità organizzata, e Ha ancora senso scrivere un blog? Dibattito sull’utilità dei diari online rispetto all’egemonia dei social network sulla democratizzazione dell’informazione, con Filippo Facci, Alessandro Gilioli, Alessio Jacona e Massimo Mantellini. Uno spazio sarà dedicato al documentario di Gustav Hofer e Luca Ragazzi, Italy: love it or leave it, proiettato anche a Catania in occasione della serata No surrender: storie di chi parte e chi resta, organizzata dal nostro giornale in collaborazione con il Cinestudio.

Di particolare interesse per gli addetti ai lavori i numerosi workshop teorico-pratici tenuti da esperti del settore. I laboratori sono a numero chiuso e per partecipare è necessario iscriversi.

Infine, ricordiamo i quattro concorsi banditi dal Festival di Perugia per il 2012. La terza edizione del premio giornalistico Eretici Digitali, dedicato ad «inchieste giornalistiche che fanno un uso innovativo di Internet e sono pubblicate online» e che, grazie alla sponsorizzazione di Google, ha una dotazione di 10mila euro. I finalisti 2012 sono Elles Van Gelder e Ilvy Njiokiktjien con Afrikaner blood, Ruben Salvadori con Dietro le quinte del fotogiornalismo, Marianna Bruschi con Inferno pendolari e Jonathan Zenti con Ritratti (o si muore). Un ritratto dell’Italia unita attraverso i suoi particolari, Berta Tilmataitè e Tom Hancock con The river runs back, Alvaro Laiz con Transmongolian, the secret history of the Mongols. Molto attesa la sesta edizione del concorso Una storia ancora da raccontare, realizzato in collaborazione con l’Associazione Ilaria Alpi e dedicato ai giornalisti che hanno perso la vita a causa della loro professione – nel 2011 su Peppino Impastato e per cui, nella sezione video, il nostro Marco Pirrello si è guadagnato la menzione d’onore – vede come protagonista la figura del giornalista e attivista politico di origini piemontesi Mauro Rostagno, rimasto vittima di un agguato mafioso il 26 settembre 1988. Infine, segnaliamo il Premio Nazionale Comunicazione, Nuovi media e Informazione per la Salute e Raccontami l’Umbria.

Insomma, non c’è che l’imbarazzo della scelta. A Perugia, come ogni anno, vi aspetta questo e molto altro ancora, per un appuntamento assolutamente da non perdere.

 

[Foto di Stefano Costantino su Ijf Facebook]


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