La newco creata dal gruppo Metec che fa capo a Roberto Ginatta ha confermato il proprio piano industriale per il rilancio del sito siciliano durante l'incontro convocato dal ministro Federica Guidi. Crocetta: «Entro la fine di ottobre gli acquisti di alcuni macchinari e a inizio anno le assunzioni». I sindacati: «Si passi dalle parole ai fatti»
Vertice al Mise, si apre spiraglio per Termini Imerese Avanti con Blutec e Cig, via a primi investimenti
La buona notizia arriva da Roma. E sul cielo nero di Termini Imerese qualche nube si dirada. Nella vertenza infinita della fabbrica del palermitano, abbandonata dalla Fiat nel 2010 e ceduta a Blutec nel 2014, si apre uno spiraglio positivo. La newco creata dal gruppo Metec che fa capo a Roberto Ginatta ha confermato il proprio piano industriale per il rilancio del sito siciliano durante il vertice al Mise, convocato dal ministro Federica Guidi. Un incontro a lungo atteso dalle tute blu e arrivato alla vigilia della scadenza della cassa integrazione per i 700 operai dell’ex stabilimento Fiat. Seduti attorno allo stesso tavolo c’erano il sottosegretario al ministero del Lavoro Teresa Bellanova, il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, rappresentanti delle istituzioni locali, dei sindacati, dell’azienda e Invitalia.
«Entro la fine di ottobre partiranno gli acquisti di alcuni macchinari e, nei primi mesi del 2016, sono previste le prime assunzioni per circa 200-250 lavoratori. Circa un centinaio in più rispetto all’accordo del 22 dicembre del 2014» annuncia soddisfatto il governatore, volato a Roma. La Blutec al tavolo ha confermato la fase della componentistica, la mappatura delle professionalità da utilizzare nello stabilimento e l’impegno ad anticipare le somme per la cigs in caso di ritardi. Invitalia, da parte sua, ha fatto sapere che la società ha versato ulteriori 11 milioni di euro, più una garanzia di una banca europea per giungere ai 24 milioni da versare per la ricapitalizzazione. Entro il 15 ottobre arriverà il responso di Invitalia i cui ispettori sono chiamati a valutare il piano e le garanzie finanziarie. «Stiamo cercando di dare concretezza ad un progetto importante – ha spiegato il ministro Guidi -. L’operazione è complessa e ha come fulcro Termini Imerese, ma va inserita in un contesto più ampio. Siamo fiduciosi che il progetto vada avanti».
Ma da Roma le parti sociali hanno incassato anche un’altra rassicurazione. Buone notizie sul fronte degli ammortizzatori sociali la cui autorizzazione sarebbe scaduta domani. Il ministero del Lavoro, infatti, ha chiarito che è in corso l’iter burocratico per il riconoscimento del pagamento della Cassa integrazione straordinaria fino al 31 dicembre. Blutec si è anche detta disponibile ad anticipare il trattamento di cig per il prossimo mese nelle more della concessione del relativo decreto. Sul tappeto anche le garanzie per i lavoratori dell’indotto. «La Regione può intervenire all’interno delle sue prerogative usando parte delle somme destinate agli ammortizzatori per emergenze specifiche come questa» dicono Ludovico Guercio, segretario Fim Cisl Palermo Trapani, e Giovanni Scavuzzo, componente di segreteria.
Se la Fim giudica l’incontro di oggi «positivo», la Uilm resta cauta. A preoccupare il sindacato sono «i ritardi nella realizzazione del progetto» e il Jobs Act che rischia di «complicare la vertenza». Gianluca Ficco, coordinatore nazionale Uilm del settore auto, e Vincenzo Comella, segretario della Uilm di Palermo, puntano il dito sulle «sulle potenziali ricadute negative» che comporterà sui lavoratori di Termini Imerese la riforma degli ammortizzatori sociali varata nelle scorse settimane dal governo, che taglia l’utilizzo della Cig. In particolare, il nodo è quello della durata massima possibile della cassa integrazione per ristrutturazione. La riforma prevede 24 mesi, mentre il sindacato vorrebbe dal governo “la certezza” che l’accordo di Termini Imerese possa continuare a utilizzare il vecchio tetto dei 48 mesi e l’utilizzo dell’indennità di disoccupazione al termine della cassa. «Perché – spiegano dalla Uilm – ora la legge richiede come requisito di accesso almeno trenta giorni di lavoro effettivo nell’ultimo anno, e ciò priverebbe i lavoratori di qualsiasi paracadute in caso di esito infausto».
Il prossimo appuntamento è per il 15 ottobre sempre al ministero dello Sviluppo economico. Intanto la formazione per le nuove attività lavorative degli operai che hanno già finito i colloqui, dovrebbe essere avviata i primi di novembre. Entro quest’anno, inoltre, Blutec dovrà adeguare l’impianto di Termini Imerese per avviare le attività, come chiesto dal Mise. «Auspichiamo sia la volta buona, che il progetto cioè possa prendere il via senza ulteriori intoppi, rinvii e ritardi – dice Daniela De Luca segretario Cisl Palermo Trapani -. I lavoratori vogliono tempi certi sul rientro in fabbrica. Ci auguriamo giungano al prossimo incontro». Sulla stessa lunghezza d’onda anche la Fiom che per bocca del segretario siciliano Roberto Mastrosimone dice: «Occorre dare piena applicazione, senza ulteriori ritardi, agli impegni e agli accordi sottoscritti a tutti i livelli. La partenza del contratto di sviluppo potrebbe attrarre ulteriori investimenti nell’area e offrire ulteriori soluzioni occupazionali».
Resta il nodo dei lavoratori dell’indotto, per i quali è ancora sospesa l’erogazione dell’indennità di cassa integrazione in deroga. «Abbiamo bisogno di fiducia e riaprire i cancelli conclude il sindaco Salvatore Burrafato -. Occorrono certezze a partire dalla sottoscrizione del contratto di sviluppo e degli investimenti previsti e di un sistema di ammortizzatori sociali, che possa garantire l’attuazione del piano industriale e il reimpiego di tutti i lavoratori».