Verso Palermo-Catania, i ricordi da derby di Stovini «Che gioia il 4-0. Gol di Mascara? Mi veniva da ridere»

Il derby di Sicilia è alle porte. Sono passati più di sette anni e mezzo dall’ultimo incrocio tra le due grandi esponenti del calcio isolano: era il 21 aprile del 2013 quando un Catania con ambizioni europee ospitava un Palermo a rischio retrocessione. Di quella gara, finita 1-1, tornano in mente le scritte “B” apparse in Curva Nord, l’illusorio vantaggio firmato da Barrientos e il gol di Ilicic in pieno recupero, col portiere etneo Andujar espulso per aver aggredito il rosanero Barreto. Una partita come sempre tesa, elettrica, mai banale: una vera e propria battaglia sportiva, di quelle che tanto si addicevano allo spirito di un guerriero indomabile che ha comandato la difesa rossazzurra per tre lunghe e appassionanti stagioni.

Lorenzo Stovini da Firenze, classe 1976, ha vestito la maglia del Catania per 102 partite tra 2006 e 2009, contribuendo in maniera fondamentale a far crescere una realtà salvatasi a fatica i primi due anni di A, per poi raggiungere una comoda permanenza al terzo tentativo. Maglia numero 6 sulle spalle, grinta e personalità da vendere, grande forza fisica e un tempismo perfetto nelle chiusure: erano questi i tratti distintivi di quello che è stato un leader difensivo irrinunciabile per tutti gli allenatori transitati sulla panchina etnea in quegli anni. Da Pasquale Marino a Silvio Baldini, passando per Walter Zenga: «Ho avuto buoni rapporti con tutti – ricorda Stovini a MeridioNews – ogni tecnico è fatto a modo suo, ma c’è stato rispetto reciproco con ognuno di loro». 

Quello di Lorenzo il Magnifico è stato un triennio indimenticabile: «Ho ricordi stupendi, che resteranno per sempre nel mio cuore». Quando si parla di derby, poi, i pensieri scorrono liberi: «Ogni volta è stata una partita speciale a Catania: già dalla settimana prima si percepiva tanta adrenalina in più in città. Gli stessi tifosi, nei giorni precedenti alla gara, venivano a incitarci con ancora più forza – ribadisce l’ex rossazzurro – ricordandoci come per loro quella gara fosse fondamentale». L’episodio più amaro resta la partita del 2 febbraio 2007, segnata dai gravissimi scontri che hanno portato alla morte dell’ispettore di Polizia Filippo Raciti: «Quello è il derby che nessuno vorrebbe ricordare – ammette Stovini – anche perché quei fatti drammatici fatti hanno fatto passare tutto il resto in secondo piano: da lì in poi la nostra annata è diventata difficilissima, con una salvezza acciuffata solo all’ultima giornata».

Le note più liete sono quelle della stagione 2008-2009: la vittoria per 2-0 dell’andata al Massimino e, soprattutto, il clamoroso 4-0 del primo marzo 2009 al Renzo Barbera. Una vittoria storica: gli etnei non espugnavano Palermo dal 1992 e non vincevano trasferte di campionato da quasi due anni. «Fu una partita pazzesca, perfetta: vincere un derby così ti dà una carica incredibile. Ricordo ancora la festa dei tifosi che avevano atteso il nostro rientro in città in piena notte». L’aneddoto più divertente riguarda la famosa rete del 3-0 di Mascara, segnata da centrocampo: «Una gioia indescrivibile. Lì per lì – ricorda Stovini – mi è venuto anche da ridere talmente è stato incredibile il gol. Certe cose le possono fare solo i grandi campioni: io non avrei neanche potuto immaginare una cosa simile».

I ricordi di un periodo d’oro per il calcio catanese cedono il passo a un presente più povero, con le due squadre che si ritroveranno domani sera alle 21 in una sfida che vale solo per la terza serie. «Seguirò il derby (diretta su Rai Sport, ndr), sarà la prima volta della stagione in cui potrò vedere all’opera il Catania. Non guardo più molto calcio in tv – prosegue l’ex difensore rossazzurro – anche perché non sono dentro questo mondo da un bel po’. Rispetto a quando giocavo le cose sono cambiate, c’è una mentalità sempre più orientata al business e ai ricavi: farei fatica a trovarmi bene». Restano i contatti con qualche ex compagno, come Baiocco, Minelli, Rossini e Sottil e poco altro. L’ultima battuta non può che riguardare il pronostico: «Sarà una gara difficile – ricorda Lorenzo il Magnifico – il Palermo è una squadra in difficoltà ma pericolosa: io, però, punto sempre sul Catania». 

Giorgio Tosto

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