Vero/Falso/Finto

Domenica 6 agosto, a Milano, si è tenuto l’incontro (informale naturalmente) degli ‘enciclopedici’ del web. Per una volta senza nickname, ma in carne e ossa. Guardandosi in faccia e violando il riserbo del web dietro il quale si “nascondono” e lavorano. Questo, in sintesi, il senso del raduno dei Wikipediani, cioè coloro che collaborano volontariamente al sito internet Wikipedia, che si è svolta a Milano al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano. Le finalità: conoscersi, senza dubbio, ma anche scambiarsi informazioni e idee per migliorare quella che a tutti gli effetti è la più grande enciclopedia online, multilingue, a contenuto libero del mondo.

Meno partecipanti del previsto, ma molto determinati, i wikipediani di Milano e dintorni. L’appuntamento era alle stazione del metro Sant’Ambrogio. Tra i primi ad arrivare Giac (i nomi sono nickname, i nomi reali, dicono i wikipediani, non sono fondamentali) che si occupa di biologia molecolare e di biochimica essendo uno studente di biotecnologie, ha 23 anni e da quattro mesi collabora con Wikipedia di cui, da pochi giorni, è anche amministratore. Gli amministratori (circa una cinquantina) hanno il compito di controllare tutte le novità aggiunte una a una per fermare eventuali attacchi di vandali.

‘Il vandalo – spiega Giac – è colui che decide di nuocere diffondendo false informazioni o cancellando informazioni vere. Lo fa per sfregio, agisce come un vandalo a tutti gli effetti, anche se virtualmente”. Attacchi che sono sempre più frequenti e che richiedono un notevolissimo lavoro di filtro. “E’ un metodo imperfetto, ma siamo in molti e controlliamo tutto – racconta -. Chi fa atti vandalici viene fermato, nel senso che non ha più la possibilità di aggiungere o togliere informazioni poichè il suo nickname viene bloccato”.

Redatta in modo collaborativo da volontari e sostenuta dalla Wikimedia Foundation, un’organizzazione no-profit, Wikipedia è stata formalmente lanciata il 15 gennaio 2001 ed è attualmente pubblicata in oltre duecento lingue, con 3,8 milioni di voci sia su argomenti propri di una tradizionale enciclopedia che su quelli più specifici di almanacchi, dizionari geografici e stretta attualità. Oggi è uno dei siti di consultazione più popolari del web, con circa sessanta milioni di accessi al giorno.

Jimmy Wales, fondatore di Wikipedia, la descrive come ‘uno sforzo per creare e distribuire una enciclopedia libera della piu’ alta qualità possibile ad ogni singola persona sul pianeta nella sua propria linguà. Il nome deriva dall’unione della parola wiki, termine hawaiiano che significa ‘veloce’ e con cui viene chiamato un tipo di software collaborativo, e da pedia, suffisso di enciclopedia che in greco significa ‘insegnamento’. Su Wikipedia non vi sono distinzioni formali tra chi collabora al progetto: le decisioni sono idealmente prese raggiungendo il consenso tra coloro che sono coinvolti.

Nel novembre 2005, secondo i dati statistici sui wikipediani attivi, 30.154 utenti hanno contribuito a Wikipedia con almeno cinque interventi ciascuno; di questi, oltre 21.000 nell’ambito delle tre edizioni maggiori, ovvero quelle in lingua inglese, tedesca e giapponese. Un gruppo ancora più attivo, composto da circa 4.900 utenti ha fornito più di 100 contributi a testa nel corso del mese. Secondo Wikimedia, un quarto del traffico di Wikipedia proviene da utenti non registrati, che difficilmente diventeranno collaboratori.

(6 agosto 2006 – Fonte: Repubblica on line)

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Identità fittizie e false telefonate (di Luca Castelli)

Se pensate che con tutti i suoi nickname, avatar e mondi virtuali Internet non sia altro che un gioco di finzione, i due siti che stiamo per presentarvi non potranno che confermare la vostra teoria. Fake Name Generator e Popularity Dialer sono due servizi che basano la propria natura interamente sulla mistificazione e l’apparenza.

Il “generatore di nomi falsi” è uno strumento che crea identità immaginarie basandosi sui dati forniti dal visitatore. Si scelgono sesso, nazionalità e stato di residenza e attorno a loro il sito costruisce un identikit fittizio, con tanto di indirizzo, data di nascita, email e numero della carta di credito.

Per esempio, volete i dati immaginari ma completi di una donna tedesca che vive in Italia? Ecco a voi Daniela Fleischer, nata l’11 dicembre 1941 e residente in via Croce Rossa 84 a Bauladu, in provincia di Oristano. Per rendere più realistico il falso, “Fake Name Generator” inventa persino un numero di telefono cellulare. Che però è tutt’altro che finto: lo abbiamo provato e suona libero.

Ludico per ispirazione ma suscettibile ad analisi di natura filosofica neanche poi così superficiali, il servizio si presta ad almeno un’efficace applicazione nel mondo reale: il supporto a scrittori e sceneggiatori a corto di fantasia. Avete scritto un thriller mozzafiato ambientato tra i geyser dell’Islanda ma non sapete come chiamare il feroce assassino giapponese che ne è protagonista? Chiedete al “Fake Name Generator” e vi proporrà subito un nome: per esempio, Chisuzu Komatsu…

Decisamente più concreto, seppure al momento limitato solo ai cittadini degli Stati Uniti, è il servizio proposto da Popularity Dialer. In questo caso, l’arma del delitto è un altro strumento tecnologico di grande pregnanza e diffusione sociale: il telefonino. Vi siete mai trovati alle prese con una festa noiosa, un partner rompiscatole o una suocera invadente? Avete sperato che in quelle situazioni il cellulare squillasse e vi salvasse vita? Bene, Popularity Dialer si offre di rispondere proprio a questo bisogno.

Sul sito è possibile prenotare delle telefonate fittizie. Basta scegliere il giorno, l’ora e i minuti in cui si vuole essere “disturbati” e scrivere il proprio numero. Giunti all’ora x, Popularity Dialer vi chiamerà, facendo partire un nastro registrato a seconda delle esigenze. Si va dalla telefonata del capo che vi ordina di tornare in ufficio a riparare la fotocopiatrice a quella di una misteriosa ragazza che vi conferma un altrettanto misterioso appuntamento (ottima per sorprendere gli amici e guadagnare mille punti nel proprio curriculum di casanova).

(Fonte: http://www.lastampa.it/cmstp/rubriche/girata.asp?ID_blog=30&ID_articolo=799&ID_sezione=&sezione=High+tech)


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