Venticinque anni fa moriva Thomas Sankara. Il fatto stesso che molti di voi non sanno chi sia la dice molto, molto lunga sul mondo in cui viviamo e sul monopolio della memoria. Beata la terra che non ha bisogno di eroi, ammoniva Brecht; ma se nasci in Alto Volta e hai un briciolo di intelligenza e sensibilità non puoi che fare l’eroe.
Sankara diventò presidente dell’Alto Volta il 4 agosto del 1983 e un anno dopo cambio il nome in Burkina Faso che vuol dire Paese degli integri che vuole essere erede di tutte le rivoluzioni del mondo.
Nel 1986 Sankara (foto a sinistra tratta da zam.it) tiene un discorso all’Onu sul debito dei Paesi africani di una serenità sconcertante (http://www.youtube.com/watch?v=xCxQu7ylVQk).
“Noi non abbiamo niente da restituire perché ci avete tolto il sangue. Noi non abbiamo niente da restituire perché non ne siamo responsabili. Di due cose sono sicuro: se noi rimborsassimo il debito molta gente morirebbe; se non lo rimborsiamo nessun creditore morirà. Avete rischiato e vi è andata bene a lungo. Ora avete perso, pazienza: la vita continua”.
Chiuse il discorso con una macabra previsione, pronunciata con un divertito sorriso sulle labbra: se lasciate solo il Burkina Faso, io non sarò qui alla prossima conferenza.
Il motto di Sankara fu contare sulle proprie forze. Con quelle si dovevano garantire due pasti e 10 litri di acqua al giorno. Si dovevano consumare alimenti prodotti in Burkina Faso e impose che i vestiti venissero confezionati in Faso dan Fani, un cotone locale. Lanciò una grande campagna di vaccinazione contro il morbillo, la meningite e la febbre gialla che raggiunse il 60 per cento dei bambini. (a destra, foto tratta da nationsonline.org)
A sentire l’Unicef, mai in Africa è stato raggiunto un risultato migliore. Il Burkina costruì una scuola in ogni villaggio e i capi-villaggio dovevano seguire corsi per infermieri di primo soccorso. Licenziò i membri del suo gabinetto e li mandò a lavorare nelle cooperative agricole. Vendette le auto ministeriali e cominciò ad andare in bicicletta. Pare fosse spesso senza soldi in tasca e che si facesse prestare qualche spicciolo dalle guardie del corpo perché non possiamo essere i dirigenti ricchi di un Paese povero.
Thomas Sankara venne ammazzato il 15 ottobre 1987, da un colpo di Stato organizzato dai servizi segreti israeliani e francesi: come previsto non andò alla Conferenza successiva dell’Onu.
Incidente mortale a Catania. Nel tardo pomeriggio di oggi un'auto e una moto si sono…
Incidente tra un'auto e una moto sull'autostrada A29 Palermo-Mazara del Vallo. I due mezzi si…
La sera del 5 gennaio 1984 il giornalista, scrittore e autore teatrale Pippo Fava è…
«Mi assumo le responsabilità di quanto è successo: mi è sfuggita una Pec». Lo dice…
A 45 anni dal suo omicidio il caso sembra arricchirsi di nuovi elementi. Sono in…
Lo spaccio di droga e il sistema di telecamere per monitorare l'esterno. A Catania un…