Al plesso Pascoli, che ospita la materna della direzione didattica Gabelli, raid che mettono a rischio lo svolgimento delle attività didattiche. La dirigente scolastica: «Quest'anno già la quinta denuncia». La consigliera comunale Luisa La Colla: «I genitori di chi compie questi atti comprendano il disagio che provocano i loro figli»
Vandali alla scuola per l’infanzia di piazza Zisa Protestano i genitori degli alunni: sabato sit-in
Giocattoli trafugati, rubinetti danneggiati, finestre frantumate: sono questi i danni provocati dai vandali che quasi ogni fine settimana prendono di mira il plesso Pascoli di piazza Zisa della direzione didattica Gabelli, che ospita la scuola per l’infanzia. Per questo i genitori degli alunni hanno deciso di organizzare per sabato alle ore 11:00 ai giardini della Zisa, una manifestazione per sensibilizzare il quartiere.
Una situazione che, oltre ai danni materiali, provoca non pochi problemi logistici, con l’ingresso a scuola in perenne ritardo, i lunedì, in attesa del ripristino della sicurezza e dell’ordine dopo le incursioni dei malfattori. «Siamo stati costretti a transennare l’atrio – racconta la dirigente scolastica Francesca Lo Nigro. «Quest’anno abbiamo già presentato cinque denunce, ma la situazione si protrae da tempo, ero stata avvertita dal precedente dirigente. I vandali si posizionano su un edificio di fronte al nostro, in stato di abbandono, e da lì lanciano i sassi verso la scuola. Dopo una mia segnalazione è stato chiuso un varco al piano terra, ma i malfattori riescono a entrare da quello del primo piano».
I vandali accedono dal lato della scuola a fianco del Parco della Zisa, arrampicandosi. L’ultima incursione in questi giorni, quando è stato dato alle fiamme un portone di legno. La penultima visita è avvenuta la settimana prima di Pasqua. In quell’occasione sono stati asportati i rubinetti da alcuni bagni, con il conseguente allagamento dell’edificio. La dirigente scolastica è stata contattata in piena notte da polizia e vigili del fuoco. «L’acqua arrivava fino alla strada. I vandali si erano preparati la il varco durante la visita precedente, quando era stato divelto un pannello da un cancello di ingresso».
A volte i danni provocati sarebbero stati funzionali ai furti commessi nelle settimane successive, come la rottura delle finestre accanto a uno degli ingressi della scuola. Dal varco creato, infatti, i vandali avrebbero infilato la mano o un attrezzo per spostare il ferro che bloccava il portone dall’interno e sarebbero, così, riusciti a entrare. Danni e furti che hanno ripercussioni sulle attività didattiche e amministrative dell’istituto: «Nel tempo hanno portato via toner, strumenti meccanici, materiale messo a disposizione dai collaboratori scolastici. La scuola ha un budget limitato, potrebbero sembrare furti di poco conto, ma per noi quegli strumento sono essenziali per lo svolgimento di tutte le attività. Per non parlare dei giochi per bambini».
Una situazione che i genitori non vogliono più tollerare, per questo hanno organizzato la manifestazione di sabato. Per Angela Tinervia, mamma di uno dei bambini che frequnta la scuola, «I raid creano disagi notevoli ai genitori, che devono andare a lavorare, e agli alunni stessi, che vorrebbero stare insieme e giocare e a volte sono costretti a tornare a casa. Non bisogna tralasciare il trauma al quale i bambini vengono sottoposti, pensando di andare a in un luogo sicuro, la scuola, e trovarlo invece violato. Per questo, io e alcuni tra i genitori dei bambini che frequentano la scuola, abbiamo deciso di agire».
«Anche i piccoli si sono dati da fare con cartelli e disegni per promuovere la difesa della scuola – racconta, invece, la dirigente scolastica. «Speriamo che il Comune intervenga per garantire la sicurezza che serve alla scuola per portare avanti le proprie attività». E a sostegno della manifestazione prevista per sabato alla Zisa interviene anche Luisa La Colla, consigliera comunale del Pd, che sostiene l’iniziativa «proprio davanti al luogo da cui si sono introdotti questi piccoli vandali per fare in modo che questi e soprattutto i loro genitori comprendano il disagio che provocano a tutte le mamme e i bimbi del quartiere».