Dopo venti anni di studi, ricerche e restauri il gigante di pietra dell’antica Akragas si è rialzato. Il telamone, una delle colossali statue antropomorfe che sostenevano l’architrave del tempio di Zeus Olimpio, l’Olympieion, simbolo della Valle dei templi di Agrigento, è stato riportato in posizione eretta. Stamattina la cerimonia di presentazione del telamone ricostruito. La statua, alta […]
Agrigento, svelato il gigante di pietra della Valle dei Templi
Dopo venti anni di studi, ricerche e restauri il gigante di pietra dell’antica Akragas si è rialzato. Il telamone, una delle colossali statue antropomorfe che sostenevano l’architrave del tempio di Zeus Olimpio, l’Olympieion, simbolo della Valle dei templi di Agrigento, è stato riportato in posizione eretta. Stamattina la cerimonia di presentazione del telamone ricostruito. La statua, alta quasi otto metri, è sostenuta da una struttura in acciaio di 12 metri alla quale sono ancorate delle mensole dove sono collocati i singoli pezzi del monumento riassemblato.
«Oggi – dice il presidente della Regione Renato Schifani che era presente alla cerimonia – è un giorno importante per Agrigento e per tutta la Sicilia, per la tutela e la valorizzazione dell’immenso patrimonio artistico e culturale che la nostra Isola custodisce. Il telamone rappresenta uno dei migliori biglietti da visita di Agrigento Capitale della cultura. Questo gigante di pietra dell’antica Akragas – aggiunge – è il cuore di un importante progetto di musealizzazione dell’intera area del tempio di Zeus».
Quella di oggi, però, per il presidente non è una giornata da intendere «come punto di arrivo, ma deve servire da stimolo a tutti gli addetti ai lavori, per fare di più e meglio. Occorre migliorare la capacità attrattiva e la fruizione del nostro inestimabile patrimonio culturale. Nonostante i dati sul turismo del 2022 e del 2023 ci dicano che la Sicilia è una delle mete turistiche più gettonate – sottolinea Schifani – il rapporto tra patrimonio culturale e flussi turistici non è ancora soddisfacente. Dobbiamo migliorare i servizi di accoglienza, soprattutto per le persone con disabilità, dobbiamo aumentare la capacità ricettiva nei confronti dei turisti stranieri, occorre lavorare per rendere attrattivi i nostri gioielli 365 giorni all’anno, nell’ottica di un processo di destagionalizzazione dei flussi turistici».
Presente alla cerimonia anche l’assessore regionale ai Beni culturali Francesco Paolo Scarpinato. «Il telamone diventerà uno dei punti di attrazione della Valle dei templi, un nuovo ambasciatore internazionale di un sito archeologico unico al mondo che, proprio lo scorso novembre, ha superato il milione di visitatori in un anno. Grazie a un progetto di valorizzazione – prosegue l’assessore – che include visite guidate, un progetto di realtà aumentata e anche una particolare illuminazione per favorire le visite notturne, potremo far conoscere questa imponente opera alla comunità internazionale». All’inaugurazione hanno presenziato anche il direttore del Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei templi Roberto Sciarratta, il sindaco di Agrigento Francesco Micciché, il prefetto di Agrigento Filippo Romano, il curatore del progetto di musealizzazione Carmelo Bennardo e l’esperto scientifico del progetto Alessandro Carlino.
L’intero progetto di musealizzazione dell’area dell’Olympieion, che finora è costato 500mila euro di fondi del Parco, include la prossima ricostruzione a terra di una parte della trabeazione e della cornice del tempio, in modo rendere un’idea più concreta delle dimensioni colossali e dell’unicità del monumento ma, nello stesso tempo, proteggere i reperti. Nel 2004, il Parco della Valle dei templi ha avviato un’estesa campagna di studi e ricerche sull’Olympieion affidata all’istituto archeologico germanico di Roma (Dai Rome) e guidata da Heinz-Jürgen Beste. Lo studio, oltre a nuove conoscenze sul monumento, ha portato alla precisa catalogazione degli elementi ancora in situ. Sono stati così individuati più di 90 frammenti che appartenevano ad almeno otto diversi telamoni e, di uno di essi, si conservavano circa i due terzi degli elementi originari che lo componevano. Questo nucleo omogeneo di blocchi è stato utilizzato per la ricostruzione del telamone, fratello di quello già ricostruito a fine Ottocento, ospitato al Museo archeologico Pietro Griffo dove è tuttora. Il curatore del progetto è l’architetto Carmelo Bennardo, attuale direttore del Parco archeologico di Siracusa, mentre l’esperto scientifico è l’architetto Alessandro Carlino.
«Il lavoro che abbiamo condotto sul telamone e sull’intera area dell’Olympeion – dice Roberto Sciarratta, direttore del Parco della Valle dei templi – risponde perfettamente alla nostra mission di tutela e valorizzazione della Valle dei templi, insieme all’identificazione, alla conservazione, agli studi, alla ricerca e alla promozione di ogni intervento che porti lo sviluppo di risorse del territorio. Sin dal 2019 – aggiunge – da quando sono alla guida del Parco, ho fatto mio il progetto del precedente direttore Pietro Meli, ma ho anche risposto al grande fascino esercitato da questi colossi di pietra, dal tempo antico a oggi».