Valle del Mela: “Istituzioni al servizio di Terna”

I bambini affetti da  malattie respiratorie  nei comuni della Valle del Mela sono ben il 50% in più rispetto a quelli delle grandi città industrializzate come Milano, Torino o Firenze. Lo ha stabilito una ricerca epidemiologica condotta dalle Università di Firenze, Milano, Udine, Roma e le fondazioni IRCCS (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) del Policlinico San Matteo di Pavia e la Fondazione dell’ospedale pediatrico Anna Meyer di Firenze.

Uno studio di cui si è parlato nei giorni scorsi, nel corso del convegno ‘Terna e la crisi sanitaria ed ambientale del nostro territorio’, tenutosi venerdì 8 febbraio all’auditorium di Pace del Mela.  Una ricerca che, purtroppo, è in buona compagnia,come ha spiegato nel suo intervento Pasquale Andaloro:

“Già dal 1996 l’Asl di Messina dichiarava un aumento di mortalità per malattie all’apparato respiratorio. La zona del messinese nel 2002 è stata dichiarata area ad alto rischio di crisi ambientale proprio per la persistente miscela inquinante delle raffinerie di petrolio e impianti di energia ivi presenti.  Nel 2003 l’Osservatorio epidemiologico regionale, braccio operativo dell’Assessorato Regionale della Sanità, rilevava un aumento significativo di mortalità per tumori alla laringe negli uomini e per malattie respiratorie nelle donne. Sempre nel 2003, l’Enea (Ente Nazionale per le Energie Alternative) evidenziava un aumento di mortalità per tumore al polmone, fegato e malattie respiratorie nelle classi di età inferiori ai 65 anni, rispetto ai residenti dei Comuni distanti. Nel 2008 l’osservatorio epidemiologico pubblicava in un rapporto lo stato di salute (dal 1995 al 2002) nelle aree a rischio ambientale della Sicilia evidenziando, nel messinese, un aumento di mortalità e malattie.

E ancora -ha aggiunto Andaloro- gli studi di Longarina hanno dimostrato che, chi viveva entro il raggio di 100 metri a destra e 100 metri a sinistra dai tralicci di 60.000 KV (6 volte meno potente di quello di Passo Vela), si ammalava di tumore e di malattie cardiovascolari. Non ci sono studi che dimostrano il contrario. Chiunque dica altro è in mala fede. Paradossalmente alcuni personaggi chiedono a noi di dimostrare la pericolosità dei loro impianti. Visto che sono loro ad avere la forza economica e dicono di essere puliti e non inquinanti, perché non ce lo dimostrano? Chiediamo che venga approvata la normativa Europea del ‘principio di precauzione’ sia a Valle del Mela che alle altre 70 zone d’Italia ad alto rischio ambientale”.

Durante l’incontro, organizzato dal Coordinamento Ambientale Milazzo-Valle del Mela (costituito da 30 associazioni del Territorio e le Parrocchie di Archi e Pace del Mela), sono intervenuti anche l’Assessore Regionale al Territorio ed Ambiente Mariella Lo Bello, l’esperto in fisica ambientale, Luigi Maximiliam Caligiuri, (con un videomessaggio), il parroco di Archi e Pace del Mela e presidente dell’associazione TSC (Tutela della Salute dei Cittadini) Padre Giuseppe Trifirò, il presidente dell’A.D.A.S.C (Associazione per la Difesa dell’Ambiente e della Salute dei Cittadini) Giuseppe Maimone, il presidente del Comitato Passo Badia Rosy Giorgianni, e il presidente del Comitato Cittadini Pacesi per la Vita Angela Bianchetti.
“In questo momento stiamo affrontando un grosso problema che si chiama Terna – ha detto Maimone – causa di gravi problemi sanitari e ambientali al nostro territorio. La nostra terra dal 2002 è stata dichiarata area ad alto rischio ambientale. Abbiamo un polo industriale, la raffineria di Milazzo, una centrale elettrica e siamo ‘appestati’ dagli elettrodotti. La raffineria di Milazzo non è adeguata ed è stata diffidata dal Ministero dell’Ambiente perché crea costantemente emissioni fuggitive non controllate, causa di gravi problemi alla salute pubblica.

Il nostro territorio non è stato tutelato ma sono convinto che l’attività del Presidente della Regione, Rosario Crocetta e dell’assessore all’Ambiente, Mariella Lo Bello, si concentrerà su di noi perché loro credono in noi. Chiediamo l’applicazione delle leggi, la revisione delle autorizzazioni integrali ambientali rilasciate dagli impianti e l’applicazione di sanzione dei piani ambientali riguardanti i nostri territori, presentati già da tempo, ma mai elaborati. Noi vogliamo vivere. I nostri deputati messinesi ci hanno abbandonato e siamo stati appoggiati solo dal Prefetto di Messina e i deputati del M5S. Terna è arrogante e presuntuosa. Non ha rispetto della cittadinanza, delle istituzioni e neppure della Regione, perché quando l’assessore Lo Bello ha invitato la società a sospendere i lavori, loro si sono tirati indietro”. Maimone ha quindi risposto per le rime a Terna riguardo al presunto abusivismo edilizio delle abitazioni di Valle del Mela: “Le nostre case non sono abusive  sono state costruite nel 1970, prima degli elettrodotti e prima del loro passaggio”.

Pippo Sciotto, sindaco di Pace del Mela, si è rivolto direttamente   all’assessore Lo Bello: “E’ nostro dovere essere sempre presenti per la salute dei cittadini. Sono convinto che col suo aiuto, il nostro territorio otterrà dei miglioramenti. Però la prego di valutare le motivazioni di questo ricorso. Siamo fiduciosi nella giustizia, nel suo operato e in quello del Presidente della Regione Rosario Crocetta. Chi parla di populismo e demagogia si sbaglia, perché noi ci appelliamo ai fatti concreti. Il nostro territorio è stato dichiarato sito di interesse nazionale. A livello ambientale viviamo da quinto mondo e altrettanto dal punto di vista occupazionale”.

Altrettanto deciso l’intervento di Angela Bianchetti: “Non possiamo accettare altre morti causate solo da sporchi interessi economici di soggetti che non vivono nel nostro territorio. Noi non siamo contro l’elettrodotto, ma contro l’attuale progetto che prevede i cavi dell’alta tensione vicino le nostre case. I nostri morti chiedono giustizia, la nostra salute non ha nessun prezzo e non può essere barattata per dei posti di lavoro o per delle stupide compensazioni. Gli elettrodotti, l’inquinamento delle raffinerie e adesso anche il ripetitore Telecom di Monforte sono una miscela esplosiva per la salute dei cittadini. Ora la domanda sorge spontanea –ha tuonato Bianchetti – ma questi signori di Terna, credono veramente che noi siciliani siamo cretini e che ‘nenti viremu, nenti sapemu’? Non ci interessa il risparmio economico, noi vogliamo tutelare la nostra salute e vivere in un ambiente pulito e non siamo figli di un Dio minore. Dove sono i parlamentari della provincia di Messina?Abbiamo fatto richiesta pure a Chi l’ha visto. Non sono un tecnico, ma alla luce dei fatti, con cartelle cliniche in mano, sono testimone di un gran numero di decessi, che avvengono in prossimità dell’area in cui sono impiantati gli elettrodotti”.
Rosy Giorgianni, nel suo lungo intervento, ha mostrato il tracciato di Passo Badia.
“Esiste una deviazione nella realizzazione del nuovo elettrodotto, che anziché riprendere il vecchio tracciato, và a finire misteriosamente su un gruppo di abitazioni. Finalment Adel Motawi, alto dirigente di Terna, ci ha spiegato che questa ‘virata’ è stata richiesta ed indicata dalla vecchia amministrazione comunale.
Da oggi sappiamo ufficialmente chi dobbiamo ringraziare.  Finché c’è il rischio che un solo bambino si possa ammalare di leucemia, noi combatteremo. Terna dice che sta realizzando la bonifica del nostro territorio attraverso lo smantellamento di 34 tralicci del vecchio tracciato. Ma dimenticano di dire che ne stanno mettendo altri 47. Questa si chiama bonifica? Terna sostiene che il nuovo elettrodotto consentirà un incremento nella produzione dell’energia elettrica in Sicilia. Le fonti in realtà attestano che la Sicilia è produttrice di energia  e nel 2012 la nostra Isola ha prodotto 1,25 gigawatt che ha esportato e non importato”.
Anche Trifirò  ha puntato il dito contro le istituzioni: “Credevo che le istituzioni ci avessero abbandonato, ma mi sono sbagliato perché ho capito che sono contro di noi e a favore di Terna. All’indomani del nostro sit-in all’Ars di Palermo, non solo il nostro territorio è stato occupato dalle betoniere di Terna e dai carabinieri in borghese, ma c’era pure l’esercito. Tutte le carte in regola e le autorizzazioni che ci mostra Terna a noi non interessano, perché proprio queste ci hanno ucciso – ha detto il sacerdote – .La legge va fatta per salvaguardare la salute delle persone, non siamo noi che dobbiamo proteggere la legge”.
Trifirò si rivolge all’assessore Lo Bello. “Imponga a Terna di fermarsi per il rispetto della salute dei cittadini, dei nostri Comuni, della terra, dell’agricoltura e del nostro ecosistema. Solleciti il Prefetto ad accelerare i tempi della modifica del tracciato. In caso di insuccesso, la Regione siciliana si ribelli al potere economico e politico di Roma, chiedendo l’indipendenza. Noi tutti cittadini siamo pronti ad avviare le pratiche per richiedere la formazione di uno stato indipendente della Valle del Mela.
Il convegno si è chiuso con l’intervento dell’assessore Lo Bello:
“Padre Tririfò è la guida del gregge che sa come far scampare i propri pericoli ai propri cittadini, che sa come riportarli a casa e trovare il modo che quel gregge possa diventare una risorsa economica e non solo. La mia prima uscita di assessore ambientale l’ho fatta qui. Voi vivete nel terrore e vi chiedete se l’elettrodotto fa male e se si può evitare tutto questo. La Regione Siciliana deve rispondere a queste due domande ed essere a contatto diretto con i cittadini esattamente come fa un sindaco. Contatto diretto che deve essere da un lato ascolto e dall’altro, saper tradurre quella che è una paura, una problematica o una protesta – ha detto Lo Bello – Anche a Niscemi sta accadendo la stessa cosa per i Muos.

Terna non è padrona della nostra terra. E’per questo che il giorno che Angela Bianchetti è salita sopra un traliccio, ho scritto alla società Terna. Ma ho capito che non era disposta a dialogare. Dopo una telefonata avuta con il signor Adel Motawi, fissammo un appuntamento per vederci. Ma mai mi sarei aspettata che ancor prima del nostro incontro sarebbero iniziati i lavori a Valle del Mela. Terna non è privata.  Chiederemo al Ministero dello Sviluppo Economico quelle rassicurazioni, quegli interventi che devono far sentire i siciliani italiani. Se Terna sostiene che le paure dei cittadini sono infondate, ci dimostri allora il motivo per cui lo sarebbero. La nostra è un’amministrazione Regionale che vuole avere gli occhi aperti, le orecchie attente e vuole avere gli strumenti che possano far sentire ai siciliani questo Governo dalla loro parte”.

 

Sabrina Macaluso

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