la situazione di stallo nelle iniziative del governo regionale per fermare il progetto dellelettrodotto terna sorgente-rizziconi, crea grande disagio alle popolazioni interessate e alle associazioni che da vari anni si oppongono allattuale progetto aereo.
Valle del Mela, il Governo regionale che fa?
La situazione di stallo nelle iniziative del Governo regionale per fermare il progetto dellelettrodotto Terna Sorgente-Rizziconi, crea grande disagio alle popolazioni interessate e alle associazioni che da vari anni si oppongono allattuale progetto aereo.
È ciò che si legge in una lettera, lennesima, scritta dal Coordinamento Ambientale Tutela del Tirreno c/o Associazione I Cittadini Villafranca Tirrena, allassessore regionale al Territorio e Ambiente, Mariella Lo Bello, al Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta e a tutti gli Enti preposti.
Obiettivo: richiedere lintervento immediato per la modifica del tratto aereo dell elettrodotto Terna a 380 Kv Sorgente-Rizziconi di San Filippo del Mela-Villafranca Tirrena, anche questa, zona altamente compromessa dalle forti emanazioni elettromagnetiche rilasciate dai tralicci dellalta tensione.
La mozione dei grillini – si legge – approvata in larga maggioranza dallAssemblea regionale, a tuttoggi risulta disattesa e Terna continua nellirragionevole intento di sopraffazione della volontà popolare.
Le associazioni fanno riferimento alla presentazione della mozione, a cura della deputata regionale grillino, Valentina Zafarana (nella foto sotto, a destra), che il 6 marzo scorso, a Sala dErcole, ha evidenziato i notevoli punti critici del progetto dellelettrodotto, che il coordinamento Ambientale Tutela del Tirreno ha sempre indicato nelle numerose istanze portate avanti in questi anni.
Sono punti critici – scrivono allassessore Lo Bello – che abbiamo posto alla Sua attenzione già dal 13 gennaio 2013, nel corso di un colloquio telefonico e nella documentazione a lei inviata. In data 19 febbraio Le abbiamo inviato unulteriore sollecitazione che ancora attende risposta.
Le associazioni specificano che lelettrodotto in questione, oltre a colpire le popolazioni di San Filippo del Mela, Pace del Mela e San Pier Niceto, è contestato anche dalla comunità di Serro, frazione del Comune di Villafranca Tirrena, perché progettato in prossimità del centro abitato e in luoghi molto frequentati dagli stessi abitanti.
Inoltre i fili dellalta tensione – scrivono – sono al centro di un parco comunale e violano le norme poste a tutela della Zona di Protezione Speciale/ Sito di Importanza Comunitaria e le norme del Piano Paesaggistico dellAmbito 9 della Regione siciliana. Ed infatti, la comunità di Serro, dal 2010 (cioè da quando ha avuto notizia del progetto) sostenuta dalle associazioni, ha inoltrato molteplici petizioni al Presidente della Repubblica, ai Ministeri competenti, al Presidente della Regione, agli assessorati regionali competenti, agli uffici regionali e alle Istituzioni competenti, per illustrare i motivi per cui ci si oppone alla realizzazione dellelettrodotto in questione”.
“Gli stessi cittadini di Serro (101 su una popolazione di 160, che hanno dovuto sostenere le relative spese) – prosegue la nota – oltre a due associazioni ambientaliste, unitamente ai Comuni di Pace del Mela e San Filippo del Mela, hanno proposto ricorso al Tar del Lazio, per impugnare lautorizzazione ministeriale per la realizzazione dellelettrodotto. Il Comune di Villafranca Tirrena – si legge sempre nella lettera – per gli stessi motivi, ha presentato Ricorso straordinario al Capo dello Stato.
Una questione più ingarbugliata del previsto, dato che i motivi dei ricorsi riguardano le violazioni procedurali in tema di Principio di precauzione ex art. 191 del Trattato della Comunità Europea, lillegittimo frazionamento del progetto che non ha consentito la valutazione complessiva dellincidenza ambientale, la mancata acquisizione del parere della Comunità Europea sul progetto e tanto altro ancora.
La documentazione fornitale – scrivono ancora le associazioni allassessore Lo Bello – era già stata inviata ai competenti uffici regionali.
Tanti gli appelli da parte del coordinamento Villafranca Tirrena, come la ripetuta richiesta di un intervento immediato da parte del Governo regionale, dato che lelettrodotto in questione – si legge sempre nella lettera – risulta incompatibile con lArea ad Alto Rischio di Crisi Ambientale dei Comuni di San Filippo del Mela, Pace del Mela e San Pier Niceto. Inoltre, il progetto è in contrasto con il Piano di Gestione della Zona di Protezione Speciale, con le norme di salvaguardia del Piano Paesaggistico ed anche con tutti i principi di salvaguardia del territorio.
Le associazioni puntano il dito contro il Governo regionale che non ha ancora adottato una precisa posizione, dopo lapprovazione, allArs, della mozione targata M5S.
Purtroppo – scrivono – lintervento del Governo è stato approssimativo e generico, segno evidente che nessuno si era preoccupato di leggere la documentazione che questo coordinamento aveva portato a Sua conoscenza. E questo, nonostante gli stessi argomenti siano stati illustrati in aula dalla deputata del M5S Valentina Zafarana.
Le associazioni contestano infine allassessore lo Bello il fatto che non abbia risposto alle istanze dei cittadini che hanno chiesto ripetutamente un confronto.
Non solo, ma a tuttoggi – scrivono – la mozione approvata dallAssemblea regionale siciliana il 6 marzo 2013 risulta disattesa e la società Terna continua la realizzazione di un progetto devastante per il territorio, nonostante esista il fondato sospetto di violazioni di legge.
Queste le motivazioni per cui le associazioni di Villafranca Tirrena richiedono un immediato intervento del Governo regionale, al fine di sospendere i lavori di realizzazione dellelettrodotto nelle parti critiche, in conformità alle motivazioni espresse nella mozione votata dallAssemblea regionale siciliana e secondo le richieste formulate dalle associazioni e dalle popolazioni interessate.
Siamo costretti a farle presente – scrivono infine allassessore Lo Bello (nella foto a destra) – che in mancanza di un Suo tempestivo riscontro, saremo costretti a chiedere le Sue dimissioni dal Governo regionale, perché questo territorio ha urgente bisogno di essere tutelato. Manifestiamo, ancora una volta la disponibilità a dare il nostro contributo per affrontare in maniera compiuta largomento.