Ad amministrare le attività nel villaggio Ippocampo di mare, senza autorizzazioni comunali, era un 50enne sottoposto a misure di prevenzione personale. Durante un sopralluogo gli agenti del commissariato Librino hanno contestato anche diverse presunte violazioni nella conservazione degli alimenti. Anche l'acqua non era potabile, ma prelevata da un pozzo nelle vicinanze
Vaccarizzo, bar e pizzeria in nero A gestirli un sorvegliato speciale
Un bar, una pizzeria e un piccolo emporio all’interno del villaggio Ippocampo di mare, a Vaccarizzo. È quanto avrebbe gestito un 50enne di Catania, C.G., sottoposto a misure di prevenzione personale patrimoniale. Secondo la normativa antimafia il sorvegliato speciale non avrebbe potuto amministrare le attività commerciali, che sulla carta risultano intestate a un uomo di 70 anni, T.A. Quest’ultimo avrebbe ceduto il bar che porta il nome del villaggio al 50enne senza formalizzare alcun atto. Oltre a caffè e bibite, l’attività si sarebbe allargata fino a comprendere la vendita di pizze e anche di generi alimentari. Tutto senza alcuna autorizzazione comunale né alcun controllo fiscale.
Gli agenti del commissariato Librino hanno effettuato un sopralluogo assieme all’unità operativa del servizio veterinaria e igiene pubblica. Il personale ha accertato che nei locali adibiti a cucina, una veranda, erano presenti anche scarpe e vestiti. Gli alimenti non sarebbero stati mantenuti alla temperatura ottimale e alcuni conservati nelle dispense e nella cella frigorifera avrebbero superato la data di scadenza. Mancante anche la tracciabilità della carne trovata in un banco. Infine l’acqua per tutte le attività – sia della pizzeria che del bar – non risulta essere potabile, ma sarebbe stata presa da un pozzo nelle vicinanze. Nella struttura è stata trovata anche una friggitrice parzialmente smontata, con la parte elettrica a vista.
Il cibo è stato sequestrato per la conseguente distruzione. La titolare della licenza e il reale gestore sono indagati in libertà per frode commerciale e cattiva conservazione degli alimenti. Inoltre sono stati sanzionati per aver installato un impianto di video sorveglianza violando la normativa sulla privacy. In totale le multe ammontano a oltre 20mila euro. Gli agenti stanno compiendo ulteriori indagini per stabilire eventuali abusi edilizi e frodi finanziarie.