Usa, la ‘guerra’ sull’Affordable Care Act tra Repubblicani e Democratici

NELL’AMERICA DI OBAMA LO SCONTRO SULLA SANITA’ STA RAGGIUNGENDO LIVELLI INIMMAGINABILI

Da oggi gli Stati Uniti vedono i ranghi dei loro apparati federali privi dell’apporto di circa 800 mila lavoratori pubblici. Musei e parchi pubblici resteranno chiusi per mancanza del personale addetto a causa della mancata approvazione, da parte del Congresso, del bilancio federale.

Le ragioni di questo stallo legislativo risiedono nel mancato accordo tra i Repubblicani che sono in maggioranza alla Camera ed ostacolano l’approvazione del bilancio, perché a loro dire, piuttosto che aumentare il debito federale, sarebbe meglio abolire l’Affordable Care Act, il finanziamento della tessera sanitaria obbligatoria, cioè l’obbligo individuale all’assicurazione dei benefici sanitari che è pagata con i fondi del bilancio federale.

Di contro, i Democratici che hanno la maggioranza al Senato da quest’orecchio non ci sentono. Dato che questa netta opposizione si è consumata due giorni fa, da ieri Barak Obama ha dato disposizioni di ridurre il costo dell’apparato, garantendo in ogni caso gli stipendi agli addetti alle Forze armate.

Questo stato di cose, secondo l’agenzia di rating Moody’s, avrà un costo finanziario rilevante per l’economia statunitense di circa 55 miliardi di dollari ove durasse da tre a quattro settimane.

La notizia non sorprende, perché era nell’aria da alcuni giorni. Sorprende, e non poco, la cultura politica che ispira le alte sfere degli Usa. Che gli Stati Uniti siano una grande potenza economica e militare lo sappiamo da tempo. Che in quel Paese esiste una democrazia fondata sul business è altrettanto noto. Che in quel grande Paese la smania di egemonizzare il mondo sia una costante della sua azione internazionale è scontato.

In questa circostanza viene fuori, a dimensione macroscopica, l’assenza di una qualsiasi nozione solidaristica negli interessi nazionali, Questo è di sicuro un fatto: i militari innanzi tutto, poi tutto il resto compresa la salute dei cittadini.

Questo modo di interpretare la politica resta per noi assolutamente inconcepibile. Ci diamo volentieri atto che da noi la politica assume carattere di nobiltà superiore. Pensate all’attuale crisi di governo. Anche se il Popola delle Libertà ha dichiarata chiusa la sua partecipazione al governo Letta, ha tuttavia preso l’impegno di votare la legge di stabilità che rappresenta un obiettivo primario per la sussistenza dell’esercizio pubblico per il futuro prossimo del Paese.

Barak Obama dovrebbe fare un monumento a Vladimir Putin che gli ha tolto il cerino acceso dalle mani evitandogli di insistere nell’intenzione di attaccare militarmente la Siria. Figurarsi Obama senza soldi in cassa mandare i suoi aerei e le sue navi a bombardare la Siria. In questo caso avrebbe certamente dovuto cedere alle richieste dei Repubblicani e abrogare la legge sulla sanità pubblica. Ciò per la ragione che il credo politico prevalente negli Stati Uniti è la guerra innanzi tutto, al resto in qualche misura si provvede.


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