Aveva 68 anni, di cui oltre venti passati a insegnare a Scienze della formazione, dove ha formato intere generazioni di studenti. Si è spento dopo lunga malattia. Così lo ricorda uno studente
Università, addio al professore Salvo Zarcone Accademico e insegnante di letteratura italiana
«Mattia Pascal mi ha salvato la vita». Lo ripeteva spesso ai suoi studenti Salvatore Zarcone, professore di Letteratura italiana per oltre vent’anni alla facoltà di Scienze della formazione e insigne accademico di Sicilia, scomparso all’età di 68 anni. Lo ripeteva durante le sue lezioni, che non erano mai delle vere lezioni. Si presentava spesso vestito di scuro, ma con il vezzo buffo di un orologio arancione fosforescente, e iniziava il racconto. Poca teoria, molta pratica, con le letture dei nuovi romanzieri siciliani, ma anche di libri ormai dimenticati che parlano della nostra terra. Libri talvolta fotocopiati, non per pirateria, ma perché lui stesso aveva fotografato, pagina per pagina, tra gli scaffali di chissà quale sperduta biblioteca.
Tutto ciò intervallato dai ricordi di una vita articolata: dalle conversazioni con il suo grande amico ultranovantenne al trauma di via D’Amelio e di quell’esplosivo che danneggiò anche la sua di casa, segnandolo indelebilmente. Salvo Zarcone se n’è andato, tradito dalla sua salute. Un’uscita di scena in punta di piedi, nel suo stile. Come se non avesse condizionato, anche solo in piccola parte, il destino delle persone che lo hanno frequentato e i suoi studenti. Incluso chi scrive.
Oggi alle ore 12.45, il cappellano universitario, padre Riccardo Garzari, celebrerà una Messa in suffragio, presso il Teatro Gregotti in viale delle Scienze