Unipa, il libretto di genere per gli studenti trans Dopo l’interrogazione di Arcigay e di Uniattiva

All’università di Palermo arriva il libretto di genere. Nella tessera di riconoscimento degli iscritti Unipa (non più libretto ma smart-card) che hanno scelto di intraprendere il percorso verso la riassegnazione sessuale è possibile avere il nome che rispecchia la propria identità e, di conseguenza, in fase d’esame e per la prenotazione essere riconosciuti dai professori con la nuova identità di genere. Basta scrivere una mail all’indirizzo rettore@unipa.it. 

Si tratta dell’attuazione dell’articolo 3, comma 3 del Regolamento Generale d’ateneo varato nel 2013 e finora mai applicato a Palermo, ovvero “l’istituzione del cosiddetto doppio libretto di genere rivolto agli studenti in fase di transizione”: una procedura esistente a Torino, Padova, Bologna, Urbino, Pavia, Verona, Bari e Catania. Nonostante nel regolamento sia previsto, per il “doppio libretto di genere” è mancato fino a ora l’impianto attuativo.

Il rettore Fabrizio Micari, insieme a tutto il Senato accademico, ha accolto positivamente l’interrogazione mossa da Arcigay Palermo e Uniattiva e anche se l’istituzione di una vera e propria procedura avrà ancora bisogno di tempo Micari si è reso disponibile a trattare personalmente i casi in questione. Sarà egli stesso a intervenire affinché le persone trans abbiano nella loro smart-card e nel portale studenti (in fase di prenotazione agli esami) il nome che desiderano, evitando il disagio che emerge ad ogni esame/appello e in ogni occasione altra di confronto pubblico dovuto principalmente a una non corrispondenza tra la loro identità e il nome presente nei documenti.

«Siamo felici che la questione sia stata accolta in maniera positiva e si stia risolvendo in maniera celere – afferma Chiara Puccio, senatrice accademica per UniAttiva -. La nostra associazione, così come il nostro ateneo, è sempre stato sensibile alle tematiche LGBT ed è stato un piacere collaborare ancora una volta con Arcigay Palermo; insieme supervisioneremo l’andamento delle richieste».

«In attesa di una procedura che regolamenti l’iter burocratico, siamo contenti dell’attenzione posta dall’ateneo nei confronti delle esigenze e dei diritti delle persone transessuali – afferma Anna Maria Vasile, presidente di Arcigay Palermo – è un’ulteriore conquista per la comunità LGBTQI».

Redazione

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