La vicenda che ha al centro lo Statuto promulgato dall'ex rettore Antonio Recca finisce in un'interrogazione parlamentare di deputati pentastellati. Che chiedono al ministero competente e al premier Renzi di fare chiarezza. Non si fa attendere la replica del Magnifico che «procederà secondo legalità», spiega
Unict, vicenda di Statuto in una interrogazione M5s Replica Rettore: «Si riporta solo la tesi di una parte»
La vicenda
Unict finisce al centro di un’interrogazione parlamentare firmata da un gruppo di deputati del Movimento 5 stelle. A luglio 2015 la professoressa di Storia romana all’università di Catania e componente del consiglio d’amministrazione d’Ateneo Febronia Elia chiede il commissariamento dell’ente e l’elezione di nuovi organi di governo poiché quelli in carica risultavano eletti con uno Statuto dichiarato non regolare. La carta – approvata dall’ex rettore Antonino Recca – è arrivata davanti al consiglio di giustizia amministrativa ed è stata deputata illegittima. Qualche mese prima, a novembre 2015, il ricorso della docente era stato respinto dal Tar ma Elia aveva annunciato di presentare appello e il Cga le aveva dato ragione. Un dato, quest’ultimo, che prevederebbe nuove consultazioni anche se non è ancora chiaro se riguardanti solo senato accademico e cda o pure la carica del Magnifico. A riaprire il caso, l’interrogazione dei deputati Giarrusso, Bertorotta, Santangelo, Puglia, Cappelletti, Moronese, Donno, Blundo. Che richiedono risposta scritta dal ministero all’Istruzione, all’università e alla ricerca e al premier Matteo Renzi.
Nello specifico i pentastellati chiedono di sapere se il governo è a conoscenza della vicenda e dei «comportamenti inadempienti all’ordine dei giudici tenuti dal professore
Giacomo Pignataro e dal consigliere Paolo Aquilanti», si legge nel documento. Che prosegue: «Quali iniziative urgenti si intende assumere per ripristinare immediatamente il legittimo svolgimento delle attività istituzionali di Unict, con la costituzione dei nuovi organi statutari, a partire dal rettore, così come ordinata dal giudice amministrativo?». E infine la nota chiede se «non si ritenga opportuno nell’immediato rilanciare la performance didattico-scientifica per riguadagnare credibilità nei confronti dei giovani studenti e delle loro famiglie che preferiscono affrontare i costi dello studio fuori sede, insoddisfatti di un ateneo che risulta poco competitivo nel contesto nazionale e internazionale, nonché per offrire un valido contributo alla necessaria crescita del territorio in cui è chiamato a operare».
Poco dopo arriva pure la replica del Magnifico Giacomo Pignataro. «L’interrogazione del M5s finisce per
riportare unilateralmente la tesi di una parte di un procedimento amministrativo in corso», si legge nel comunicato ufficiale. Che continua: «L’Unict applicherà integralmente le disposizioni dettate dal giudice amministrativo non appena verranno esplicitate». «Si può inoltre affermare con certezza che il ministero competente è già informato dei fatti perché il 10 agosto scorso ha espresso un parere a firma del direttore generale del suo dipartimento per la Formazione generale e per la ricerca», spiega il Magnifico. Che conclude: «Qualora, per dettato del Cga, si dovesse andare a nuove elezioni anche per la carica di rettore, si procederà senza esitazione, coerentemente con uno stile di questa amministrazione, caratterizzato dal massimo rispetto del principio di legalità e certamente non timoroso della democrazia».