UniCt, una maratona con 70 spettacoli in 50 giorni Le «Porte aperte» 2019 coinvolgono tutta la città

Settanta spettacoli, 50 giornate, più di diecimila presenze previste. La quinta edizione di Porte aperte all’università di Catania, che si svolgerà dal 16 giugno al 2 agosto, sarà sicuramente la più ricca vista finora. E anche quella in cui, per la prima volta, i giovani saranno protagonisti non solo come pubblico, ma anche dietro le quinte come parte attiva dell’organizzazione. «Abbiamo un gruppo nutrito di tirocinanti, stagisti e volontari che ci danno una mano soprattutto con le comunicazioni social e smart», conferma il professore Rosario Castelli, delegato per i servizi culturali per gli studenti che per il secondo anno si occupa della gestione dell’evento. Che aggiunge: «Con la quinta edizione di Porte Aperte intendiamo sottolineare il rapporto molto forte con la città, proprio perché nasce come un progetto di public engagement e di coinvolgimento attraverso occasioni culturali e di spettacolo non solo dell’ampia comunità accademica, ma di tutta la società civile».

Per questo si punta molto sulla rete tra istituzioni, enti e associazioni coinvolte. «L’università non è solo il luogo deputato a formare le competenze delle future generazioni, ma è un’istituzione che ha la responsabilità di concorrere alla crescita della città anche attraverso occasioni come questa». Una delle novità di quest’anno, infatti, riguarda le numerose location coinvolte. Non solo le dieci sedi universitarie della città, ma anche alcuni dei luoghi frequentati quotidianamente dagli studenti, come le stazioni della metropolitana, piazza Università e la villa Bellinidove si terrà il concerto finale di Carl Brave il 2 agosto.

Tantissimi gli appuntamenti di animazione urbana e all’insegna della multiculturalità in programma: ci sarà, come sempre, il Marranzano world fest, che riunisce musicisti da tutti i continenti; ospiti come Tim Allen, animatore per la Disney ed eccellenza del cinema di animazione, James Maddock e Brian Mitchel, tastierista di Bob Dylan, per un concerto omaggio a Francesco Virlinzifigura iconica della scena musicale catanese, noto per quel concerto dei Rem portati allo stadio Cibali di Catania. E ancora teatro, cinema, musica, mostre, visite guidate, passeggiate culturali, incontri.

«Ci teniamo a far capire ai ragazzi più giovani che l’ateneo di Catania si occupa dei propri studenti a 360 gradi – sottolinea il rettore Francesco Basile – non solo sul piano della formazione, ma anche offrendo opportunità di sconti sui trasporti e sugli abbonamenti a teatro e cinema e di creazione di momenti di scambio culturale. Per questo “porte aperte” e “studia con noi” sono i concetti base su cui si fonda questo evento».

«La parola d’ordine è sinergia – fa eco il sindaco Salvo Pogliese – che nel profondo sud non è sempre una costante. Ecco perché dobbiamo superare l’individualismo che rovina la nostra terra e valorizzare alcuni luoghi splendidi della nostra città, che ormai è a pieno titolo una città universitaria». «L’università non è solo un momento di studio e crescita culturale – osserva Carlotta Costanzo, rappresentante degli studenti – ma anche un percorso che aiuta i giovani a diventare cittadini consapevoli. E viverla in momenti diversi dagli orari della didattica diventa fondamentale», continua la studentessa, che spiega anche l’importanza di alcune politiche di sostenibilità portate avanti dall’ateneo catanese, come la campagna plastic free e la raccolta differenziata partita in alcuni dipartimenti, auspicandosi di poter andare sempre più avanti in questo percorso.

Il momento più atteso da giovani e giovanissimi, comunque, resta il Disummer Fest, la festa studentesca a loro dedicata che si svolgerà nel cortile del Monastero dei Benedettini, nel corso del quale si svolgerà un contest che vedrà le band universitarie sfidarsi all’ultima nota per aggiudicarsi l’ambito premio: aprire il Festival Rocketta a fine luglio.


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