Vivrà a bordo della sua barca, non rimarrà per un tempo determinato e soprattutto lo farà per un solo euro di compenso. L’esordio di Guido Bertolaso come coordinatore del protocollo di sicurezza è sicuramente sopra le righe. Musumeci lo presenta e difende a priori la propria scelta e di non essere tenuto a giustificarla. «Ho conosciuto Guido Bertolaso da presidente della Provincia di Catania – dice il presidente della Regione – Ci aveva aiutato con la Protezione civile dopo un’attività sismica nel 1991. Siamo diventati amici e gli sono stato vicino da amico nei momenti difficili».
La novità più importante tra le mani del neo-coordinatore sarà SiciliaSiCura, app ideata dalla Regione che sarà funzionale al controllo di chi arriva in Sicilia da altre parti d’Italia, e che è già ha avuto un ruolo nel monitoraggio dei fuorisede rientrati nel pieno dell’epidemia. «Non ha niente a che vedere con quella nazionale – spiega l’assessore alla Salute Ruggero Razza – non è in grado di tracciare gli spostamenti delle persone né è questa la sua utilità, serve invece a trovare personale medico e avere aiuto e assistenza immediata durante il soggiorno in Sicilia». Un’app che non peserà neanche troppo sulle casse della Regione, trattandosi di un semplice aggiornamento: «Costerà poche decine di migliaia di euro», aggiunge l’assessore.
Insieme per la parte più avanzata della fase due, oltre al presidente e al dipartimento di Razza, lavoreranno anche i dipartimenti delle Attività produttive e del Turismo. Riguardo a Bertolaso, Musumeci parla di «gesto di grande generosità». «Il suo compito non è del tutto concluso, ci deve aiutare a monitorare l’applicazione del protocollo, finita questa fase speriamo possa accettare di collaborare per altre attività», sottolinea il governatore. Al momento fari puntati sulla ripartenza. «Riapriamo senza dovere pensare al peggio – chiosa il presidente – ma siamo pronti a intervenire se il peggio dovesse presentarsi. Riteniamo che il turista debba venire in Sicilia accompagnato da un soggetto invisibile e assolutamente discreto in questa sua presenza nell’Isola».
Un abboccamento, quello tra la Regione e Bertolaso, che si concretizza lo scorso 27 marzo, come racconta lo stesso ex capo della Protezione civile nazionale e consulente per l’emergenza della Regione Marche. «Il giorno in cui a Civitanova Marche i malati di Covid entravano nell’ospedale costruito in poco tempo – dice – io incontravo il presidente e i suoi assessori per capire come aiutare questa terra meravigliosa. Non sapevamo come e se si sarebbe riaperto il 3 giugno. Abbiamo iniziato a collaborare e ho scoperto che esisteva una app dedicata ai siciliani». App che verrà affiancata anche da 80 medici assunti proprio per dare supporto ai turisti nei luoghi a maggiore densità di visitatori e a un numero verde. Bertolaso si è detto tranquillo per la stagione estiva, molto meno per l’autunno, dove pensa a un ritorno del virus.
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