Una vita in politica scalando le “Dolomiti di Napoli”

DOMANI A MESSINA ANTONIO BASSOLINO PRESENTA IL SUO LIBRO. DA SINDACO DELLA CITTA’ PARTENOPEA A MINISTRO E POI PRESIDENTE DELLA REGIONE CAMPANIA. E TANTE VICISSITUDINI, ANCHE GIUDIZIARIE. MA ALLA FINE E USCITO FUORI DA TUTTO. E NON HA PERSO LA PASSIONE PER LA VITA SOCIALE

di Roberto Cristiano

A Messina, presso la Feltrinelli point, domenica 19 gennaio, Antonio Bassolino presenta il suo libro “Le Dolomiti di Napoli”, edito da Marsilio Editore. Parteciperanno alla presentazione Angela Bottari e Francesco Forgione, unitamente al Presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone.

Racconta proprio Ardizzone di aver sentito in tv Bassolino parlare del suo ultimo libro, di averlo letto e di esserne stato molto colpito.
“Viene fuori – dice il presidente dell’Ars – una straordinaria profondità di campo, sia nel riferimento all’uomo politico, sia nel riferimento alla umanità, alla vita quotidiana. Bassolino cioè recupera il senso della vita personale e nel farlo cuce le esperienze, mai togliendo valore a quella politica, ma bene inserendola in una avventura del vivere complessiva. A Bassolino riconosco di aver fatto bene il Sindaco di Napoli, di avere lavorato per la sua terra. L’incidente giudiziario da cui poi è uscito assolto è stato la causa, però, del suo allontanamento dalla ribalta politica vera e propria. Da Presidente Ars trovo opportuno, anzi necessario, sottolineare che non bisogna generalizzare. Considero un errore di prospettiva quello di avversare la politica in quanto tale, bisogna invece discernere caso per caso, e stare lontano dai giudizi generici. Altrimenti, da cittadini, si rinuncia al proprio ruolo”.

Antonio Bassolino è, dal punto di vista politico, uno storico esponente del Partito Comunista Italiano, del PDS e dei DS e successivamente ha aderito al Partito Democratico. È stato deputato, Sindaco di Napoli, Ministro del Lavoro nel primo governo D’Alema, e poi presidente della Regione Campania. Nella memoria storica della città di Napoli, a torto od a ragione che sia, Bassolino viene associato al potere puro. Una macchina da voto che partito come commissario della federazione viene dal partito candidato a Sindaco e stravince contro Alessandra Mussolini.

Il 31 luglio 2007 viene richiesto il suo rinvio a giudizio dalla Procura della Repubblica di Napoli per i presunti reati che avrebbe commesso come commissario straordinario per l’emergenza rifiuti in Campania. Durante l’udienza preliminare i pm Noviello e Forleo contestarono che l’emergenza rifiuti era stata l’occasione per far guadagnare cifre «inimmaginabili » a chi lavorava negli anni scorsi al commissariato straordinario, dove durante la gestione Bassolino i subcommissari hanno ricevuto compensi pari anche a novantacinquemila euro al mese.
Di qui le molte inadempienze contestate ad Antonio Bassolino, soprattutto di non aver messo a norma gli impianti che producono un materiale inutilizzabile come combustibile nel futuro inceneritore di Acerra e in qualunque altro inceneritore.
Secondo i pm, Bassolino era a conoscenza perché il suo ruolo di commissario era un ruolo amministrativo ed aveva quindi giuridicamente l’obbligo di controllare. Nel dicembre del 2007 era arrivata la condanna dei magistrati contabili napoletani: Antonio Bassolino, all’epoca in cui era commissario straordinario all’emergenza rifiuti, istituì, senza averne alcun titolo, un call center per fornire ai napoletani informazioni di natura ambientale, sprecando così, secondo la Corte dei Conti, ingenti risorse pubbliche sottraendole all’emergenza rifiuti.
Successivamente fu indagato insieme al Prefetto di Napoli, Alessandro Pansa, sul filone dei rifiuti e su presunte irregolarità nell’affidamento dei lavori di bonifica di siti e falde inquinanti lungo il litorale flegreo. Nel febbraio 2008 venne poi rinviato a giudizio su richiesta della Procura di Napoli con ipotesi di reato che vanno dalla frode in pubbliche forniture, alla truffa ai danni dello Stato, abuso di ufficio, falso e reati ambientali.
In seguito al rinvio a giudizio numerosi esponenti politici nazionali e locali, in modo trasversale agli schieramenti politici, rinnovarono l’invito a Bassolino a presentare le sue dimissioni dalla carica di Presidente della Campania.
Bassolino replicò: “Ho la coscienza a posto e le mani pulite; non ho fatto nulla di male”. Cadono poi in prescrizione molti capi d’accusa nel processo sui rifiuti in Campania. A novembre 2013, a seguito di ricorso in appello nel processo sulla gestione del ciclo dei rifiuti a Napoli e in Campania, gli viene concessa l’assoluzione con formula piena.
Bassolino annota oggi: “Dal 2010 ha inizio la fase della mia vita in cui non ho né incarichi politici, né incarichi istituzionali. Scopro che oltre la politica c’è tutto un mondo. E mi consento di parlare anche di fatti ed episodi personali, come non avrei fatto fino a qualche anno fa”.

Dal terremoto dell’80 in Irpinia al rapporto con San Gennaro, “Le Dolomiti di Napoli” racconta i percorsi di una vita, ed anche della vita familiare, in cui mentre i suoi figli crescevano era interamente impegnato nella politica”. Questa sua fase si colora comunque di entusiasmo e mai trascura la partecipazione attiva.
“Naturalmente continuo a fare la politica, ma dal versante culturale, grazie alla Fondazione Sud che dirigo e con la quale svolgiamo riflessioni importanti su Napoli e sul Mezzogiorno. Anche perché per il Mezzogiorno è certamente indispensabile una politica diversa da parte dei partiti, ma è indispensabile altrettanto la cultura. Si può ripartire dalla cultura. Servono i libri”.

Il giorno dopo la presentazione a Messina, Bassolino presenterà “Le Dolomiti di Napoli” a Catania, con il sindaco Enzo Bianco.


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