Si tratta di una nuova specie, che è stata individuata in un'area funeraria a circa 15 metri di profondità, nel territorio di Bagheria. Il lavoro di ricerca vede la collaborazione delle Università di Palermo e Torino insieme a enti internazionali
Una testuggine gigante nella grotta di Cozzo S. Pietro Reperti fanno risalire l’animale a oltre 12mila anni fa
Una nuova specie di testuggine gigante è stata scoperta in una tomba in una grotta in Sicilia. In un’area funeraria attribuibile all’età del Rame, a circa 15 metri di profondità, nella grotta chiamata Zubbio di Cozzo San Pietro a Bagheria, in provincia di Palermo, sono stati portati alla luce alcuni resti di una testuggine di grande taglia, il cui guscio raggiungeva probabilmente i 50-60 centimetri. Analisi al radiocarbonio dei resti hanno rivelato che il loro possessore era in vita circa 12.500 anni fa, molto prima che la grotta fosse interessata dalle attività funerarie.
La presenza di un femore molto ben conservato ha consentito di confrontare le caratteristiche morfologiche della testuggine di Bagheria con quella di tutte le testuggini viventi e fossili del Bacino Mediterraneo e di stabilire che si tratta di una nuova specie, che ha richiesto anche l’istituzione di un nuovo genere. I ricercatori hanno scelto quindi un nome con una certa assonanza con la Testudo, unica testuggine vivente in Sicilia. Il lavoro di ricerca che ha portato alla scoperta è stato coordinato dal professor Massimo Delfino del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Torino, in collaborazione con un team internazionale che include, oltre all’Università di Palermo, anche istituti di ricerca e musei in Argentina, Germania, Polonia e Spagna. Gli scavi sono stati condotti dal gruppo di lavoro del professor Luca Sineo dell’Ateneo di Palermo.