Leffetto retrò, sbocciato nelle metropoli di Londra e New York, invade anche il capoluogo etneo. L'interno di uno dei più noti palazzi cittadini ha fatto da teatro alla versione catanese dei famosi mercatini dellusato, dellartigianato e delle mode di altre epoche. A fare da sfondo, linstallazione artistica Place des Folies: protagonista il cubo, nell'idea di Daniele Spitaleri
Una Catania vintage per due giorni Pop Up Market al Chiostro dei Minoriti
Il palazzo dei Minoriti si trova nella via madre del capoluogo etneo, è lex convento dei frati Minoriti e lattuale sede della Provincia catanese. La serietà della bandiera nazionale esposta alla finestra e il grigiore della pietra lavica dellarchitettura si confondono con i mille colori delle bancarelle e con lumore ruspante degli organizzatori del Pop Up Market. Abiti di varie taglie e scarpe di diverse stagioni ma rigorosamente anni 60 e 70, hit musicali formato 33 giri, accessori handmade e biciclette vecchie tirate a lucido. E ancora Polaroid, occhiali da sole, utensili da cucina e supplementi darredo, tutti dal gusto retrò, circondati sullo sfondo da cubi.
Ad organizzare e coordinare levento è Sarah Spampinato, styler e dj nota nel panorama catanese, che ci racconta: «Il Pop Up market non è solo una piattaforma di vendita dei prodotti ma è molto di più. Si tratta di creatività, dialogo, scambio di idee e di sinergie. Lidea stessa di pop up sta per apri e chiudi». E ancora aggiunge: «Il mercatino ha lo scopo di coinvolgere la gente, sostenere il commercio locale e animare uno dei posti più belli di Catania, il Chiostro dei Minoriti».
E la formula pare funzionare, facendo un giro tra i banchetti di esposizione e vendita. La curiosità di frugare tra vecchie gonne che raccontano la storia di qualcun altro o di camminare dentro le scarpe di altri e vecchi passi, oppure ancora di spulciare tra musica in versione vinile per trovare un Elvis Presley del 73, attira non solo gruppi di turisti ma anche catanesi della passeggiata pomeridiana del fine settimana.
I manichini sartoriali vestiti della moda di ieri si mescolano ai visitatori, armati di reflex ma affascinati dalle macchine fotografiche istantanee esposte in qualche stand, mentre i venditori-espositori- per lo più trentenni siciliani- tentano di convincerli sulla rarità di un piccolo occhiale da sole modello John Lennon o sulla particolarità di uno sgabello a forma di valigia modello emigrante. Anche gli utensili da cucina e le poltrone portano indietro nel tempo, così come portano clienti al mercatino.
Lorganizzatrice ha ricercato e selezionato personalmente artigiani ed espositori per mesi ed ha, inoltre, deciso di impreziosire la scena con la fortunata installazione Place des Folies ideata dallaffiliato Aiapp – Associazione italiana di architettura del paesaggio – Daniele Spitaleri. Le Place des Folies è stata già protagonista al Made in Medi, la settimana della moda di Noto, tenutasi dal 3 al 9 giugno scorso, come evento collaterale di design, raccogliendo l’interesse dei media.
«Il protagonista dellinstallazione è il cubo, concettuale e decostruito, in una misura standard tra cinquanta centimetri ed un metro – spiega l’ideatore – Ho bandito un concorso, fiducioso di trovare artisti con ottime idee e ne ho selezionati quindici, anche se al Pop Up Market espongono solo in undici. Gli ideatori dei cubi sono studenti di design, architetti e fashion stylist e hanno scelto temi vari per la loro opera».
I cubi sono posizionati lungo il perimetro del Chiostro e sotto il porticato, così da essere una vivace cornice del market. Cè il Rubik jeans, un cubo morbido realizzato con il famoso tessuto, lAssettati soggera, opera di Daniele Spitaleri in collaborazione con Spazio Av; i Cavi al cubo di Giulia Ferrera, con piccoli cavi di diverse tonalità cromatiche che fuoriescono da un bianco cubo. E ancora, Misi&Dola di Duello e Rinaldi; Scirocco di F. Dollo, in legno e spighe di grano; Couch cube dei Kwg – cubo vincitore del Made in Medi -; il Fra.Se dei fratelli Abate; il Two Table di M. Masano e il PicNic table di S. Tallio. A chiudere il lato destro del Chiostro troviamo le installazioni cubiche di Carciotto/Condorelli/Pappalardo/Stramondo e del giovane Pellegrino, rispettivamente il Dcubo e il Toy.
Ma non è tutto, perché sia il Pop Up Market che le follie si attengono a un particolare corredo: le piume. Il tema di questa edizione del mercatino è appunto la libertà despressione e la spensieratezza, e questi concetti sono rappresentati da tantissime piume duccello sparse tra le bancarelle e i cubi. In comune tra il mercatino e l’installazione anche l’obiettivo di diventare itineranti. Dopo Noto e Catania, il binomio proseguirà al museo Renato Basile e a Taormina. Tra la classe sempre attuale del mai sorpassato e dellarte mai ripetitiva.