Un giovane di origini siciliane condannato a morte in Florida

Si chiama Antony Farina, non ha a ancora compiuto 40 anni e in Florida lo vogliono giustiziare anche se non ha ammazzato nessuno. Il protagonista di questa incredibile avventura è originario della Sicilia e, precisamente, di Santo Stefano di Camastra, un paese in provincia di Messina noto per le ceramiche. Antony, vent’anni fa, all’età di 18 anni, ha partecipato a una rapina finita nel sangue. A uccidere il titolare di un fast food, a Daytona Beach, in Florida, fu il fratello sedicenne. Che, per la legge statunitense, non può essere condannato a morte. Invece a morte hanno condannato lui, Antony Farina (nella foto a sinistra tratta da unita.it), il fratello maggiore.

In Italia – e anche in Sicilia, a cominciare dal suo paese d’origine, Santo Stefano di Camastra – si stanno mobilitando in tanti per salvargli lavita. Perché negli Stati degli Usa dove è in vigore la pena di morte non si scherza. Antony è in galera da vent’anni. Adesso lo vogliono giustiziare.

La Giustizia italiana, lo sappiamo, non è il massimo. Ma nemmeno quella americana scherza. Anzi. Antony, come già ricordato, quando ha rapinato il fast food con il fratello minore, allora minorenne, aveva 18 anni. Come già ricordato, fu il fratello a sparare e a uccidere una dipendente. Essendo minorenne all’epoca dei fatti, è stato condannato all’ergastolo. Con la possibilità di ottenere la libertà condizionata dopo 25 anni.

“Anthony, invece – racconta il quotidiano on line Affaritaliani.it – pur non avendo materialmente commesso l’omicidio, si è ritrovato condannato alla pena capitale. Dopo un processo in cui il pubblico ministero aveva invocato la Bibbia per proclamarsi ‘agente di Dio’. In carcere Farina ha già passato la maggior parte della sua vita finora”.

Come detto, sono in tanti – Partiti politici, cittadini, istituzioni – che stanno cercando di salvargli la vita. E’ già partita la campagna “Anthony non deve morire”, promossa da Amnesty International, Nessuno tocchi Caino, Comunità di Sant’Egidio insieme al Partito Radicale. Si sta cercando di ad ottenere ad Antony la cittadinanza italiana. Operazione che sembra riuscita: il consolato italiano di Miami gliel’ha infatti rilasciata il 2 novembre.

Ora la parola dovrebbe passare al Governo del nostro Paese, che avrà la possibilità di intervenire direttamente sulle autorità statunitensi. Per chiedere agli americani di non giustiziare un cittadino italiano. Per fargli scontare la sua pena nel suo nuovo Paese, cioè in Italia.

Per salvargli la vita, come già ricordato, si è mobilitato l’amministrazione comunale del suo paese di origine. “Se c’è la sua volontà, noi saremmo ben lieti di accoglierlo”, ha detto ad Affaritaliani.it Francesco Re, Sindaco di Santo Stefano di Camastra (nella foto a destra, tratta da 98zero.com) . Il primo cittadino, il mese scorso, si rivolto con una lettera al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e a Papa Benedetto XVI, per chiedere un loro intervento.

“Pur riconoscendo la gravità dell’accaduto – scriveva il Sindaco – siamo consapevoli che bisogna dare ad ogni uomo, specie se in giovane età e soprattutto non direttamente autore del grave fatto di sangue per cui è condannato, un’opportunità di riscatto all’interno di una comunità che gli offra una diversa prospettiva di vita”.

Non si sa se il Quirinale e il Vaticano si sono mossi direttamente. Ma si sono mosse le istituzioni del nostro Paese. A quanto pare, l’Ambasciata e il Ministero degli Esteri avrebbero avuto un riscontro immediato. La diplomazia italiana ha seguito da subito il caso e tutti erano fiduciosi nella concessione della cittadinanza.

Ce la farà Farina a rifars una vita in Sicilia? “Qui ci sono ancora suoi parenti, i Farina sono tanti a Santo Stefano – dice sempre il sindaco Re sempre ad Affaritaliani.it. -. Noi ci siamo mossi con il parroco e abbiamo rapporti e collegamenti con le associazioni, con l’onorevole Elisabetta Zamparutti, anche con l’associazione di don Ciotti (Libera, ndr)”.

A Santo Stefano di Camastra (a sinistra, un’immagine delle ceramiche per le quali il paese del Messinese è noto nel mondo: foto tratta da sicilia.indettaglio.it) , insomma, Anthony Farina potrebbe trovare una comunità disposta ad accoglierlo. “Noi facciamo un appello generale – aggiunge il Sindaco – e diamo uno sguardo anche al di là del nostro comune. Non dovrebbe essere difficile trovare qualcosa, di sicuro questa parte di territorio non farà mancare il suo buon cuore”.

C’è anche una questione giuridica. Anche in Italia, Farina dovrebbe scontare la pena. In base, però, alle modalità e ai tempi che la magistratura italiana dovrà stabilire. Dopo vent’anni già passati in carcere, ad Antony potrebbe essere comminata una pena alternativa. Anche perché, nel nostro Paese, 20 anni di carcere per rapina a mano armata sono già tanti.

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Redazione

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