Tumulata la salma del boss Messina Denaro. Rose gialle e carro funebre non entra a Castelvetrano

In un cimitero di Castelvetrano super blindato si è svolta questa mattina la tumulazione della salma del boss di Cosa nostra Matteo Messina Denaro. L’ex latitante, ultimo esponente della mafia stragista, è morto lunedì 25 settembre, otto mesi dopo l’arrestato, avvenuto a Palermo, e trent’anni passati da introvabile. Al cimitero, per assistere alle esequie, erano presenti le sorelle Bice e Giovanna, insieme alla nipote Lorenza Guttadauro, avvocata di famiglia che ha curato tutti gli aspetti burocratici per il trasferimento della salma da L’Aquila alla Sicilia. Tra i parenti anche il cognato del boss Vincenzo Panicola, marito della sorella Patrizia, che è in carcere così come l’altra sorella Rosalia. Presente, con un mazzo di rose gialle, anche il fratello Salvatore che vive a Campobello di Mazara. Comune in cui il padrino aveva trovato rifugio prima della cattura. Presente anche la figlia Lorenza che, poco prima della morte del padre, ha preso il cognome Messina Denaro dopo avere trascorso 27 anni con quello della madre: Alagna.

Per l’arrivo del carro funebre con la salma è stato scelto un percorso periferico, escludendo così il passaggio del corteo all’interno del centro. L’auto dell’agenzia funebre Vaiana, scortata dalla polizia, ha percorso l’A29 Palermo-Mazara del Vallo, uscendo dallo svincolo di Campobello di Mazara, piuttosto che quello di Castelvetrano. La scelta di questura e polizia municipale è stata fatta per evitare che il corteo passasse dal centro del paese. Lo svincolo autostradale di Campobello, infatti, dista poco meno di cinque chilometri dal camposanto di Castelvetrano. La strada statale che entra in città, attraversa per poche centinaia di metri la zona residenziale.


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