L'operazione dei carabinieri, denominata Start, ha messo sotto la lente d'ingrandimento l'Istituto autonomo case popolari di Palermo. Le opere rientravano nell'ambito del progetto di riqualificazione urbana nel quartiere Zen
Truffe, fondi europei nelle tasche dei dipendenti Iacp Lavori rimanevano solo su carta. In tre ai domiciliari
Colpita la cricca delle case popolari a Palermo. Eseguite dai carabinieri tre misure cautelari agli arresti domiciliari emesse dal giudice per le indagini preliminari, per il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità. L’indagine ha svelato un sistema di interessi negli uffici dell’Istituto autonomo case popolari di Palermo, formato da professionisti privati e pubblici ufficiali con competenze in materia edilizia e incaricati della gestione dei fondi di spesa pubblici nazionali ed europei.
I pubblici ufficiali coinvolti, in base a quanto emerso dall’operazione denominata Start, in forza della loro mansione nei singoli procedimenti allo Iacp, sarebbero stati in grado di appropriarsi di una parte delle somme di denaro destinate all’esecuzione di lavori in realtà eseguiti solo sulla carta, con la compiacenza degli imprenditori aggiudicatari dei lavori per introdurli poi in un sistema finalizzato all’ottenimento di vantaggi patrimoniali nell’ambito di progetti di edilizia pubblica cofinanziati dall’Unione europea.
L’attività investigativa, la prima dell’Arma dei carabinieri coordinata dall’ufficio della procura europea, si è focalizzata, in particolare, su un progetto di realizzazione di opere di risanamento e manutenzione di edifici dello Zen per cui era stato previsto uno stanziamento complessivo di un milione e mezzo di euro. Opere che rientrano nell’ambito del progetto Ruis Palermo (Progetto di riqualificazione urbana, infrastrutture e sicurezza della citta’ di Palermo), con la copertura economica anche del fondo europeo per lo sviluppo e la coesione.