Sotto i portici di piazzale Ungheria regna lo sgomento. Sono tutti increduli e addolorati: all’alba è stato trovato morto il clochard Aldo. In tanti lo conoscevano, in tanti ne tessono le lodi per i modi gentili e affabili. Di origini francesi, Aldo era apprezzato per quel suo stile garbato e un po’ fuori dal tempo. Ed era conosciuto per il suo gatto, Helios, che teneva al guinzaglio come fosse un cane. Amava viaggiare, Aldo, e spesso capitava che si assentasse per lunghi periodi. Ma ai portici di Piazzale Ungheria attendevano sempre il suo ritorno. È stato trovato privo di vita intorno alle 4 e 30 del mattino: sanguinante, con una profonda ferita alla testa che lascia presupporre una possibile aggressione, tanto che la Procura di Palermo ha aperto un fascicolo per omicidio. L’apertura dell’inchiesta consente l’effettuazione dell’autopsia sul corpo dell’uomo che presenta tumefazioni e ferite alla testa. Il clochard potrebbe essere caduto, ma l’ipotesi del delitto non è esclusa. L’indagine è coordinata dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni.
Inutili i tentativi di rianimazione del personale del 118. I carabinieri, che sono intervenuti per i rilievi e le indagini del caso, al momento non si sbilanciano. Intanto i militari hanno acquisito le immagini di videosorveglianza della zona e degli esercizi commerciali adiacenti il giaciglio che Aldo aveva da tempo eletto a casa. Si attende l’arrivo del medico legale, mentre la zona è transennata. Resta lo stupore per una morte improvvisa e inaspettata, nel cuore di Palermo tra il Teatro Massimo e piazza Politeama, in una zona molto frequentata che vede molti uffici.
Il corpo di Aldo è stato portato via. A colpire l’uomo potrebbe essere stato un oggetto contundente, una pietra o altro. Gli uomini della scientifica hanno analizzato una spranga e altri oggetti alla ricerca di una possibile arma del delitto. C’è di certo che il clochard è morto nel sonno. Gli altri senzatetto della zona affermano di non essere a conoscenza di possibili dettagli che potrebbero aiutare le indagini. Dopo aver consegnato le immagini di videosorveglianza ai carabinieri, l’outlet Griffi ha chiuso le saracinesche. Sul pavimento resta una pozza di sangue che i pompieri stanno provando a coprire. Intanto il gatto Helios ha già trovato qualcun altro che si prenderà cura di lui. Un bengalese, che lavora nei pressi dei portici di piazzale Ungheria e afferma di conoscere Aldo, racconta che spesso l’uomo era disturbato da alcuni rom.
«La tragica morte di Aid Abdellah è un segno dell’imbarbarimento dei tempi; di una società dove la violenza gratuita si accanisce sui più deboli e indifesi, sugli ultimi fra gli ultimi. Aid Aldo aveva scelto di vivere a Palermo e aveva scelto di vivere in strada, con grande dignità e con grande delicatezza, come hanno raccontato tutti coloro che lo hanno conosciuto». Lo ha dichiarato il Sindaco Leoluca Orlando in merito all’uccisione del 56enne clochard francese. Anche per questo l’Amministrazione comunale ha avviato i contatti con le autorità francesi e sta verificando «se proprio a Palermo si possa dare sepoltura a quello che era a tutti gli effetti un nostro concittadino».
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