È stato individuato nel centro di Campobello di Mazara (nel Trapanese) il covo di Matteo Messina Denaro. Il boss stragista che è stato arrestato ieri mattina alla clinica La Maddalena, nel quartiere San Lorenzo di Palermo. L’edificio dove ha vissuto durante l’ultimo periodo l’ex latitante numero di Cosa nostra si trova nel centro abitato della cittadina in provincia di Trapani di cui è originario Giovanni Luppino, l’uomo finito in manette ieri insieme a Messina Denaro e che gli faceva da autista.
La perquisizione del covo, scoperto dai carabinieri del Ros e dalla procura di Palermo – guidata da Maurizio de Lucia – è durata tutta la notte. Le ricerche, durate ore, sono state coordinate dal procuratore aggiunto Paolo Guido che, da anni, indaga sull’ex latitante e che ha partecipato personalmente alla perquisizione. La struttura è stata setacciata palmo a palmo. Stando a quanto emerso finora, non sarebbero state trovate armi all’interno della casa.
Non è ancora noto cosa sia stato trovato nel covo che si trova nel centro abitato di Campobello di Mazara. La cittadina del Trapanese che conta circa 11mila abitanti e che si trova a soli otto chilometri da Castelvetrano. Il territorio di origine di Matteo Messina Denaro e della sua famiglia. Diversi collaboratori di giustizia, in passato, hanno raccontato che il boss stragista catturato ieri dopo trent’anni sarebbe il custode del tesoro di Totò Riina. Cioè che Messina Denaro sarebbe in possesso di documenti che il boss corleonese teneva nel suo nascondiglio che, all’epoca, non era stato perquisito.
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