Il primo cittadino ha avuto in mattinata il risultato. Il 26 marzo aveva iniziato ad avere i primi sintomi. «Ho fatto le riunioni dentro l'Oasi con la mascherina, ma non è bastato». Intanto in paese sono 157 i contagi, ma i numeri potrebbero salire già tra poche ore
Troina, positivo il tampone fatto al sindaco Venezia «Sto meglio, ma bisogna che nessuno molli la presa»
Quasi due settimane dopo la comparsa dei primi sintomi, arriva l’ufficialità: Fabio Venezia, il sindaco di Troina, ha contratto il Covid-19. A togliere i dubbi, ridotti al lumicino, è stato il responso del tampone a cui il primo cittadino del centro dell’Ennese – uno dei quattro comuni siciliani dichiarati zona rossa – si è sottoposto lunedì. «Fortunatamente sto un po’ meglio, già subito dopo la Tac che aveva evidenziato l’infezione ai polmoni – racconta Venezia a MeridioNews – ho iniziato a fare la terapia con i medicinali a base di azitromicina e idrossiclorochina».
Dal 26 marzo il sindaco ha mantenuto un filo diretto con i propri assessori e il responsabile della Protezione civile. «Ho una squadra che funziona benissimo e ognuno sta cercando di fare il proprio meglio – continua Venezia – ma la verità è che tutta la comunità finora ha risposto nella maniera più seria possibile. Non ci sono stati comportamenti inopportuni e tutti hanno capito l’importanza di rispettare le regole». L’ondata di contagi a Troina è legata all’Oasi, la struttura sanitaria che si occupa di assistenza ai disabili. «Ci sono stati quattro morti e, a oggi – continua Venezia – le persone risultate positive al virus sono 157, tra pazienti e dipendenti. E i numeri sono destinati a salire, perché si attende il risultato di altri 190 tamponi effettuati nelle ultime 48 ore. È importante però sottolineare – aggiunge – che si è riuscito a confinare la diffusione all’interno dell’ospedale».
La comparsa del focolaio, in un primo momento, ha acceso i riflettori sulle modalità con cui l’Oasi ha fronteggiato l’epidemia. Dalla Regione è arrivato anche un commissario straordinario. «Le autorità nazionali e regionali si sono mostrate reattive e disponibili nei nostri confronti – commenta Venezia – ma mi sento anche di dire che non era semplice impedire l’aumento dei contagi in una struttura in cui i sanitari gestiscono pazienti disabili psichici, dove il contatto fisico è quotidiano». Il sindaco ribadisce che le misure precauzionali erano state prese: «Già nelle settimane precedenti al primo caso erano state sospese le visite dei parenti, ma non è bastato».
Lo stesso primo cittadino ha contratto il Covid-19 dentro l’Oasi. «Ho partecipato a tre riunioni con il personale e ho dato una mano nel momento in cui è stato necessario destinare una struttura all’ospitalità dei medici e infermieri che, per cautela, hanno scelto di non tornare dai propri familiari per evitare di contagiarli – sottolinea – In tutte queste occasioni avevo la mascherina, ma il virus è pericoloso perché basta toccare una maniglia e poi portarsi le mani agli occhi per restare contagiati».
Questa mattina a Troina sono arrivate quattromila mascherine Ffp2, oltre 50mila mascherine chirurgiche e poi occhiali, tute e guanti. «Quello dei ritardi nelle forniture dei dispositivi di protezione individuali è stato un problema – ammette Venezia – ma non ha riguardato soltanto noi. La carenza è stata chiara in tutta Italia». Adesso è il momento di guardare avanti. «Bisogna mantenere alta l’attenzione, ma anche essere convinti del fatto che solo continuando a impegnarci al massimo riusciremo a superare questa emergenza», aggiunge il primo cittadino.
Un impegno da portare avanti senza dimenticarsi di essere un paziente. «Dal primo momento vivo isolato in una stanza di casa e uso un bagno personale. Mia moglie mi porta il cibo dietro la porta. I bambini? Hanno capito che il papà non sta bene, ma tutto sommato sono sereni».