Trivelle, Marziano: «Ecco perché il Pd è favorevole» «In 29 anni non una goccia di petrolio sversata»

«Ho portato una delegazione politica sulla piattaforma Vega B, dove in 29 anni non è stata sversata nemmeno una goccia di petrolio; ho anche fatto notare quanto sia ricca in quelle zone la fauna marina: le cernie sono dieci volte più grandi». Dopo il voto di mercoledì all’Ars, sono molti i malumori nell’isola, ma Bruno Marziano, influente deputato del Pd e presidente della commissione Atvità produttive, difende il suo no alla proposta referendaria anti-Sblocca Italia, approvata, invece, in altre cinque regioni: Puglia, Basilicata, Sardegna, Marche e Molise. In questo modo, se da una parte l’obiettivo di andare al suffragio popolare è stato raggiunto, per altro verso in Sicilia emerge una maggioranza che non vuole contrariare il primo ministro Matteo Renzi, in un momento delicato nei rapporti tra Palermo e Roma per via delle diverse impugnative sul tavolo.

I quesiti entrano nel merito soprattutto dell’articolo 38 del decreto Sblocca Italia, nella misura in cui si toglie alle Regioni il potere di intervenire nei procedimenti autorizzativi, con l’introduzione, appunto, dell’autorizzazione unica del governo di Roma. «Il nocciolo del referendum – spiega Marziano – è permettere di andare in controtendenza rispetto a quanto stabilisce il decreto e consentire comportamenti differenti tra le Regioni di uno stesso Paese». Dunque, più che sulle trivellazioni tout court, si cerca di limitare l’accentramento di poteri autorizzativi che l’atto legislativo comporta. «Abbiamo votato secondo le indicazioni del partito – continua Marziano – e su quanto dichiarato dal pentastellato Trizzino, che ci accusa di dare a Renzi la possibilità di fare dell’Isola ciò che vuole, penso che sia una legittima presa di posizione politica di chi si trova all’opposizione. È normale che per portare sempre più elettori verso il M5S e toglierli al Pd si facciano simili dichiarazioni a effetto». 

Il referendum si farà, anche se esiste già un preciso protocollo con le varie compagnie e Assomineraria, che stabilisce luoghi e modalità delle perforazioni. Secondo l’onorevole Marziano, «non c’è quindi l’esigenza di fare il referendum. Io ho una mia idea e penso che avrei votato in questo modo anche se la linea di partito fosse stata differente». E l’impatto ambientale? «Bassissimo. Ad essere differente rispetto, per dire, alle estrazioni in Messico è proprio il metodo: qui il petrolio si ricaverebbe dalla roccia attraverso un meccanismo di traspirazione. Dato che per i prossimi 45 anni avremo comunque bisogno di idrocarburi, tanto vale estrarli da noi senza bisogno di comprarli all’estero. Nel frattempo, però, possiamo prendere esempio dalla Germania, che ha predisposto un piano energetico che tende all’indipendenza dal consumo di petrolio. La linea di tendenza deve essere di farne a meno, ma adesso non neghiamoci questa possibilità». 

A quanto pare, tra Sciacca e Licata, c’è un vulcano sottomarino. «Io sono per il massimo rigore in relazione al rischio di disastri ambientali; tuttavia sono un politico, non un tecnico: non credo che gli esperti dell’Edison dicano bugie, in ogni caso se c’è anche una sola alea di pericolo per l’ambiente, le trivellazioni non vanno autorizzate». In passato Renzi aveva definito «comitatini» quelli del fronte del no. «Sbaglia se li sottovaluta – precisa Marziano – bisogna essere attenti alle preoccupazioni del popolo, ma bisogna anche informarlo bene. Ad esempio, lo specchio d’acqua a disposizione dei pescatori si ridurrà in maniera esigua: solo due chilometri quadrati, mentre l’effetto positivo sarà creare una sorta di area marina protetta dove la fauna ittica può riprodursi in maniera intensiva».

Il voto dell’Ars sul referendum anti Sblocca Italia ha cementato l’asse Pd-Megafono, fedeli alla linea di Renzi. «Io non sono renziano, sono riformista. Ma soprattutto sono per la stabilità di governo: in quello attuale si tenta di migliorare il rapporto tra l’esecutivo regionale e la maggioranza, con l’obiettivo di arrivare a fine legislatura con dei risultati da proporre agli elettori. Il Pd, che non è il M5S e che ha vinto le elezioni ed è alla guida della Regione, ha un compito diverso dai grillini: risolvere i problemi e fare le riforme». 

C’è il rischio, però, che nella prossima finestra elettorale l’argomento-trivelle possa mettere in difficoltà un Pd che ne ha avallato il via libera. «Noi non faremo una campagna elettorale a favore delle trivelle, ma spiegheremo le nostre scelte: siamo coerenti con il governo nazionale. Semmai i pentastellati, che sembra vogliano finanziare tutto con le restituzioni delle indennità, potrebbero continuare ad essere campioni di demagogia, a mio avviso sbagliando. Attenzione perchè, per una mano, gli strumenti che favoriscono il controllo popolare si devono sapere usare, e dall’altra non si può coprire ogni esigenza economica con i tagli dalle indennità».


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Il presidente della commissione Attività produttive è uno dei deputati dem ad aver votato contro il referendum anti Sblocca Italia. A MeridioNews spiega: «Impatto bassissimo, dato che per i prossimi 45 anni avremo bisogno di idrocarburi, tanto vale estrarli da noi». E al M5s: «Abbiamo un compito diverso da loro: risolvere i problemi»

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]