Tre omicidi di mafia a Catania  Arrestati esecutori e mandanti

Il cerchio si è chiuso grazie alle rivelazioni di due collaboratori di giustizia. Fabrizio Nizza, ex responsabile della famiglia mafiosa dei Santapaola nel quartiere Librino e Davide Seminara, uno dei suoi uomini di fiducia, hanno fornito agli investigatori i pezzi mancanti attorno a tre omicidi di mafia compiuti tra il 2006 e il 2011. A cadere sotto i colpi dei killer erano stati Lorenzo Saitta il 6 dicembre 2006, Francesco Palermo il 27 settembre del 2009 e infine Giuseppe Antonino Rizzotto il 14 settembre 2011.

Palermo, all’epoca dell’omicidio ritenuto uno degli esponenti di punta del clan mafioso dei Cursoti, collegato a Giuseppe Garozzo detto Pippo ‘u maritatu, venne ucciso davanti la la sala bingo di via Caronda. Una vendetta organizzata dalla famiglia Santapaola perché ritenuto responsabile di essere l’autore dell’omicidio di Giuseppe Vinciguerra, cugino del boss Orazio Magrì, inserito nell’organigramma del gruppo del quartiere della Civita. Per il delitto Palermo sono accusati Daniele Nizza, fratello del collaboratore di giustizia, Rosario Lombardo e lo stesso Magrì. In precedenza come mandanti erano stati individuati Santo La Causa, dal 2012 collaboratore di giustizia e Carmelo Puglisi.

Due dei fratelli Nizza, rispettivamente Daniele come mandante e Andrea come esecutore, sono invece indiziati per l’omicidio di Lorenzo Saitta, conosciuto con l’appellativo di Scheletro. Proprio Saitta negli anni ’90 aveva fatto inserire Fabrizio Nizza all’interno della famiglia Santapaola nel gruppo del boss Zucchero. I rapporti tra i due con gli anni si deteriorarono fino alla presunta volontà di Saitta di «fare cinquina» non appena sarebbe uscito dal carcere. Un riferimento al numero ai fratelli Nizza da uccidere.

Per l’omicidio di Giuseppe Rizzotto è stato indicato come mandante Orazio Magrì. Rizzotto, all’epoca organico alla famiglia Santapaola nel gruppo del quartiere del villaggio Sant’Agata. Accusati di aver fatto scomparire il cadavere seppellendolo in un posto ancora sconosciuto sono invece i fratelli Agatino e Salvatore Cristaudo insieme a Giovanni Privitera. Un omicidio commesso, secondo la ricostruzione investigativa, per dei contrasti tra il gruppo dei Nizza e quello degli Ercolano per ottenere la supremazia all’interno della famiglia catanese di Cosa Nostra. 

Un provvedimento restrittivo è stato emesso anche per Eros Condorelli e Martino Cristaudo, entrambi accusati di associazione mafiosa. Rimane invece ancora latitante Andrea Nizza. Il giovane rampollo della famiglia di Librino ha fatto perdere le sue traccie dopo la condanna in primo grado nel processo scaturito dall’operazione antimafia Fiori bianchiin cui è stato condannato a sei anni e otto mesi. La sua attitudine all’uso delle armi è stata descritta dall’altro collaboratore di giustizia Ignazio Barbagallo e già nel 2007 nei suoi confronti era stato effettuato un sequestro di pistole e munizioni. Barbagallo ha anche rivelato il «desiderio» di colui che potrebbe essere l’attuale reggente della famiglia mafiosa Santapaola a Librino per quanto riguarda lo spaccio di droga, di recuperare un giubbotto antiproiettile dopo l’omicidio del boss Raimondo Maugeri, ucciso nel 2009 nel rione Sant’Agata con cinque colpi di pistola al torace dopo essere stato affiancato da due uomini a bordo di una moto.  


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