Trasporti, proteste a San Giuseppe Jato e San Cipirello Studenti: «Sul bus per la scuola stretti come sardine»

Costretti ad andare a lezione viaggiando in piedi, in spregio a quanto prescrive il codice della strada e con grave rischio per la sicurezza. Accade agli studenti di San Giuseppe Jato e San Cipirello che ogni giorno devono combattere una sorta di guerra per la conquista di un sedile che consenta di percorrere quei 25 chilometri quotidiani in maniera serena. Oggetto della protesta di liceali e degli universitari dei due paesi della Valle dello Jato è la tratta Ast San Giuseppe Jato-San Cipirello che giunge sino a Palermo. «Chi si reca a San Cipirello presto – raccontano gli studenti – riesce a prendere il pullman e a non rimanere in piedi, chi aspetta alla fermata di San Giuseppe sa già che dovrà stare in piedi fino a Palermo». «Mio figlio non riesce ad entrare a scuola in orario – lamenta una mamma – è un problema grande». «Siamo stretti come fossimo delle sardine su quel bus – dice un altro studente – e per quanto mi riguarda da quattro anni è sempre la stessa situazione e sinceramente ho perso le speranze sul fatto che che qualcosa possa cambiare».

Un mese fa, in seguito a numerose segnalazioni, un pullman Ast diretto a Partinico è stato fermato dai carabinieri mentre trasportava un numero elevato di studenti, superando il limite imposto dalla codice della strada. Durante i controlli è emerso che sul mezzo viaggiavano 80 studenti. Di qui le sanzione amministrativa per trasporto di persone in soprannumero. In seguito ai controlli dei militari, l’azienda di trasporti siciliana ha incrementato il servizio. «Stamattina ho ricevuto l’ennesima segnalazione dei ragazzi che si recano a Palermo – afferma a Meridionews il sindaco di San Cipirello Vincenzo Geluso – il problema dei pullman sovraffollati si presenta in modo grave per quanto riguarda la tratta per Palermo delle 6.30 del mattino». Il primo cittadino lamenta forti ritardi nelle corse e rivendica il diritto dei propri concittadini di giungere in orario per l’inizio delle lezioni. «Se la situazione non vedrà dei miglioramenti, allerterò nuovamente i carabinieri e chiederò i dovuti controlli su mezzi». Secondo il sindaco di San Giuseppe Jato potrebbe rappresentare una soluzione il rimpiazzo del servizio di trasporto pubblico con un servizio privato affidato con bando pubblico. «Dobbiamo capire però – afferma il sindaco Rosario Agostaro – quanto inciderebbe sul bilancio comunale. Spero che l’ast possa aumentare il numero delle corse più affollate. Ricontatterò nuovamente il direttore dell’azienda per pianificare un potenziamento».

Intanto l’azienda siciliana di autolinee che opera in tutto il territorio siciliano, deve fare i conti con seri problemi di bilancio dovuti principalmente al taglio dei finanziamenti regionali e al pagamento irregolare da parte dei comuni che usufruiscono del servizio. «Sono previsti due autobus che partono alle 6.30, un diretto e un altro che passa da Pioppo, altri 3 bus partono alle 7.00 e due di essi sono diretti – dice il direttore dell’azienda AST Figuccia – è normale che si possono presentare dei disservizi quando si guastano i mezzi. I servizi sono programmati per poter assolvere alle obiettive esigenze di mobilità». 


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Il sindaco di uno dei Comuni del Palermitano, Geluso, che rivendica il diritto dei suoi concittadini ad arrivare in orario a lezione, ha inviato una nota all’azienda siciliana dei trasporti pubblici che risponde: «Disservizi sporadici, le corse sono sufficienti per il numero di studenti che deve raggiungere il capoluogo regionale»

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