Il tribunale si è pronunciato sulla morte di Fabio Maccheroni, l'uomo trovato cadavere il 16 agosto 2016 all'interno della struttura ricettiva del capoluogo. Risarcimento danni per l'amico Alessio Menicucci, che fu salvato dai medici dell'ospedale, e per i familiari
Trapani, tre condanne per morte del turista nel b&b Decesso causato da esalazioni di monossido di carbonio
Omicidio colposo. Questa è il reato per cui sono stati condannati dal tribunale di Trapani tre persone in seguito alla morte di Fabio Maccheroni, turista toscano che all’alba del 16 agosto 2016 fu trovato morto nella stanza di un bed and breakfast del capoluogo. Mentre la corsa in ospedale salvò la vita ad Alessio Menicucci, un amico che si trovava insieme a Maccheroni al momento del ritrovamento. A causare il decesso furono le esalazioni di monossido di carbonio emesse dalla canna fumaria della panetteria, ipotesi poi confermata dall’autopsia.
Il giudice Giancarlo Caruso ha così condannato a tre anni e tre mesi la titolare del B&b Benedetta Serafico, di 56 anni, e a tre anni Bartolomeo Altese, 37enne proprietario del panificio, e Tuzza Augugliaro, la 78enne proprietaria della palazzina. La pm Rossana Penna aveva chiesto la condanna per i tre imputati. Nella vicenda era coinvolto anche l’anziano Antonino Serafico, comproprietario dell’immobile assieme alla moglie, ma la sua posizione venne stralciata per motivazioni di salute. Le indagini sono state condotte dai carabinieri, che hanno ricollegato i fatti a un altro incidente, meno grave, subito da due turiste nella stessa struttura ricettiva.
Il tribunale inoltre ha condannato i tre imputati al pagamento di 150mila euro in favore di Menicucci, 25mila euro nei confronti dei suoi familiari e 100mila euro ciascuno per due familiari della vittima, in qualità di eredi. È stata rigettata invece la richiesta di risarcimento avanzata dall’associazione Codici Sicilia, che era stata riconosciuta tra le parti civili.