Un trolley giallo diventa simbolo di una piccola grande rivoluzione: trasformare il momento della spesa in un’occasione abilitativa, rispettosa delle differenze sensoriali e cognitive. Succede a Valderice, in provincia di Trapani con il progetto Trolley inclusivo, l’Associazione ABA–La Vita mette in pratica un’idea semplice e potente: accompagnare le persone neurodivergenti nella costruzione di autonomie quotidiane, […]
Trapani, l’inclusione cammina spingendo un carrello. Tra riduzione dei rumori e una mappa per orientarsi
Un trolley giallo diventa simbolo di una piccola grande rivoluzione: trasformare il momento della spesa in un’occasione abilitativa, rispettosa delle differenze sensoriali e cognitive. Succede a Valderice, in provincia di Trapani con il progetto Trolley inclusivo, l’Associazione ABA–La Vita mette in pratica un’idea semplice e potente: accompagnare le persone neurodivergenti nella costruzione di autonomie quotidiane, partendo da uno degli ambienti più ordinari e al tempo stesso più sfidanti: il supermercato. Negli orari previsti dal progetto, all’interno degli spazi di vendita si cercherà di ridurre al massimo i rumori che possono alterare la sensibilità sensoriale, scatenando irritabilità e comportamenti problematici. Verranno così disattivate le trasmissioni radiofoniche, interrotti i lavori con muletti, lavapavimenti e altre attrezzature il cui utilizzo generi rumore all’interno del supermercato.
In aggiunta, verrà installata una cartellonistica nelle corsie dei reparti, per fungere da mappa orientativa e permettere al soggetto di raggiungere facilmente il prodotto desiderato ed effettuare l’acquisto.
«All’ingresso del supermercato verrà fornito un cosiddetto kit quadrifoglio giallo, costituito dalla mappa del supermercato, da un quaderno della spesa realizzato con pittogrammi relativi alla CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa), e da un album composto da una parte con i prodotti disponibili, rappresentati per reparti, e una parte in cui il soggetto compilerà la lista della spesa. Vi è infine uno spazio con un carrello raffigurato, su cui attaccare le immagini dei prodotti scelti», spiega Cristina Leone, vicepresidente dell’associazione, pedagogista e analista del comportamento.
«La spesa alternativa ed inclusiva rappresenta un passo verso il superamento delle barriere nei processi evolutivi dello sviluppo atipico» – prosegue Leone – offrendo pari opportunità nella fruizione dell’esperienza, ma anche sensibilizzazione all’accettazione, all’ascolto empatico, alla relazione reciproca, che si esprime nella più ampia accezione del prendersi cura di sé attraverso l’altro». La prima sperimentazione del progetto si è tenuta il 15 maggio presso un supermercato di una grossa catena siciliana. «Si sta programmando una replica, nella speranza che tale iniziativa possa essere da sprone anche per altre realtà dell’isola», ha concluso la vicepresidente dell’associazione.