Pensioni e punteggi di invalidità sociali gonfiati, in cambio di pacchetti di voti. Sono circa settanta i casi su cui indaga la magistratura trapanese e finiti nelle carte dell’operazione Artemisia. Un vero e proprio sistema, fatto di raggiri e truffe ai danni dell’Inps, frutto dell’accordo tra l’ex deputato regionale Giovanni Lo Sciuto e l’allora responsabile del centro medico dell’Ente fino al maggio 2016, Rosario Orlando, poi medico rappresentante di categoria presso le commissioni invalidità civile.
Ad Orlando il compito di far approvare le pratiche dei soggetti segnalati da Lo Sciuto in cambio di regali preziosi ma non solo, anche posti di lavoro per amici e parenti, e favori personali. Tutte persone vicine politicamente all’ex deputato regionale. Scorrendo le oltre mille pagine dell’ordinanza, si leggono nomi di consiglieri comunali, parenti di poliziotti e di ex politici della valle del Belice. Un sistema ben oleato e collaudato di cui avrebbero fatto parte anche medici compiacenti che avrebbero aggiustato l’esito delle visite e taroccato le documentazioni da presentare alla commissione.
Bastava essere sponsorizzato dal gruppo Lo Sciuto per non incontrare ostacoli nell’ottenimento della pensione, anche in assenza dei requisiti previsti dalla legge. «A me solo quest’anno già me ne ha fatto qualche quindici, venti… buono che da qua alle elezioni me ne fa altre trenta, quaranta, cinquanta: non sono quasi mille voti? – confidava Lo Sciuto al suo uomo di fiducia Ignazio Calcara, parlando delle prestazioni di Orlando a favore dei soggetti da lui segnalati – perché ognuno di questi ci deve essere poi… un ritorno di voto». E in questo contesto fatto di raggiri, visite fasulle e certificati contraffatti, entra in gioco anche la figura dell’avvocato penalista castelvetranese Vincenzo Salvo, già maestro venerabile della loggia Garibaldi, iscritto dal 2016 alla loggia Hypsas, membro del Circolo Sociologico Italiano e contemporaneamente iscritto alla loggia Giordano Bruno di Salemi. Sul suo tavolo sarebbero finite tutte le pratiche bocciate dall’Inps di cui Salvo avrebbe curato i ricorsi dietro il pagamento di esose parcelle.
All’interno della loggia, una mano lava l’altra. Così salta fuori un sistema capace di pilotare nomine anche le nomine all’interno dell’Asp di Trapani. È il caso del commercialista Gaspare Magro, sponsorizzato da Lo Sciuto per un posto nel collegio sindacale dell’Asp, come moneta di scambio – è questa la ricostruzione della Procura – per aver finanziato ben quattro campagne elettorali di Lo Sciuto. Per la nomina a Roma si sarebbe spesa una big del centrodestra siciliano: l’allora sottosegretaria allo Sviluppo economico, Simona Vicari, (non indagata) che avrebbe sponsorizzato Magro con l’ex ministra della salute, Beatrice Lorenzin. Altro uomo all’interno dell’Asp di Trapani vicino alla loggia di Lo Sciuto sarebbe Giorgio Saluto, responsabile dell’unità operativa Igiene della nutrizione. L’ex deputato si rivolge a lui per risolvere la vicenda legata alla Cooperativa Omega, che si occupa di accoglienza di minori stranieri, in particolare per aggiustare le tabelle dietologiche senza le quali la struttura non avrebbe potuto essere accreditata alla Regione, perdendo così i soldi dei finanziamenti pubblici.
Frattanto, sull’intera vicenda è intervenuto l’assessore regionale alla salute Ruggero Razza. «Ho disposto stamane che il dipartimento per la pianificazione strategica dell’assessorato della Salute rivolga una istanza alla Procura della Repubblica di Trapani per la trasmissione al mio ufficio del provvedimento cautelare eseguito nella giornata di ieri. La stampa, infatti, informa di condotte che riguarderebbero scelte adottate nel passato dalle aziende sanitarie e ritengo indispensabile valutare se sussistano provvedimenti amministrativi da adottare sia nei confronti di dipendenti, sia nei confronti di soggetti che hanno ricevuto incarichi, sia nei confronti di erogatori privati. Nell’ambito di tale attività ho disposto – su indicazione del presidente Musumeci – una indagine ispettiva affidata al direttore generale dell’Asp di concerto con il dipartimento delle Attività Sanitarie, anche al fine di valutare condotte consimili».
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