Trapani, Cosmi crede nella rimonta contro il Pescara «Ci servono due gol, non sei». E i tifosi sono con lui

«Io continuo a crederci, è normale. Se c’è qualcuno che non ci crede sarebbe folle. Adesso devo pensare a mettere in campo undici leoni perché noi non ci consideriamo battuti. Magari qualcuno ci considerasse già così». La rassegnazione sembra proprio non fare parte del Dna di Serse Cosmi e anche dopo la sconfitta patita a Pescara nella gara d’andata della finale playoff per 2-0, il tecnico del Trapani non si considera assolutamente sconfitto in partenza. 

«Il 2-0 darebbe la serie A a noi, non ci servono sei gol, ce ne bastano due. E a Trapani tante squadre ci hanno lasciato le penne. Al Provinciale serve una squadra diversa, più aggressiva e che giochi con qualità maggiore rispetto a questa prima gara. Io sono fiducioso, quello che abbiamo fatto è stato troppo frustrante e non è veritiero per quello che è la nostra squadra». Analizzare la gara nell’immediato postpartita non è semplice, ma nonostante tutto il mister lo fa in maniera lucida e fredda: «Questa era la prima partita, difficile di suo che poi è diventata complicatissima per un errore nostro».

Il tecnico prosegue poi nella sua disamina: «Se un’espulsione arriva dopo meno di mezz’ora, l’inferiorità numerica diventa ancora più pesante. Le reti prescindono comunque dall’espulsione, soprattutto la seconda». Il cartellino rosso rimediato da Scozzarella, insomma, ha condizionato pesantemente la gara: «Abbiamo solo potuto difenderci – prosegue Cosmi –, sperando che gli avversari facessero meno gol possibile. Sono dispiaciuto perché non abbiamo giocato ad armi pari contro un avversario già forte di suo. Non ho comunque niente da recriminare, il Pescara ha meritato». Nel finale di gara, anche un battibecco con Petkovic, ma al di là di questo il tecnico lancia il guanto di sfida agli abruzzesi per la partita di ritorno: «Ci sono state delle cose che non mi sono andate bene, se ne avrò voglia gliene parlerò domani. Non dimentichiamo che abbiamo perso dopo diciotto partite, non siamo abituati a perdere e quindi ci dà particolarmente fastidio. Giovedì, comunque, ci sarà da divertirsi».

La presenza dei tifosi granata a Pescara è stata notevole, con circa 700 supporter a sostenere la squadra. Ma si torna a casa con una sconfitta che lascia l’amaro in bocca, come ammette Franky: «Partita subito in salita e condizionata dall’espulsione di Scozzarella, non puoi dare questo vantaggio ad una squadra come il Pescara che è superiore sul piano del palleggio». Rossana è sicura che senza l’espulsione sarebbe arrivato un altro tipo di risultato: «Che rammarico, se non c’era l’espulsione parlavamo di un’altra partita». Analisi lucida e fredda anche quella di Pasquale che commenta così il match: «Giocare 60 minuti in dieci contro questo Pescara non è facile, espulsione esagerata anche se Scozzarella se la poteva risparmiare quella reazione in una finale». Elide, invece, esprime un giudizio negativo sull’operato del signor Pairetto: «Grazie ragazzi, nulla ancora è perduto. Difficile ma non impossibile. Scozzarella, nervoso, ha toppato, ma l’arbitraggio non mi è piaciuto affatto».

Indubbiamente l’episodio più commentato è proprio l’espulsione, ritenuta «esagerata» da Antonino che continua: «Il signor Pairetto poteva semplicemente richiamarlo ad un più corretto comportamento in campo. Invece non ha ammonito Lapadula che dopo il gol si è fatto quasi tutto il giro del campo esterno». Ciò che ha fatto discutere è anche la querelle Petkovic-Cosmi, con il tecnico che ha cacciato il croato dalla panchina nel finale di gara: «Mi metto nei panni dei panchinari – scrive Marcello – che non giocano neanche se un loro compagno ha evidenti e conclamati problemi fisici: Petkovic a Trapani è rinato e si permette di offendere il mister. Chiedano scusa sia lui sia Scozzarella, è il minimo che possano fare». Carlo ammette che «se si vuole andare avanti bisogna saper soffrire», mentre Alessandro indica la strada per la gara di ritorno: «Il 2-0 è recuperabile, ma dobbiamo partire bene». Sulla stessa lunghezza d’onda è anche il commento di Giuseppe: «Al Provinciale il Pescara non avrà vita facile». Filippo, invece, continua a sperarci e avvisa i tifosi occasionali: «Chi non ci spera più stia a casa, e faccia posto a chi ancora ha voglia di cantare e sognare con il Trapani».


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