Trapani Calcio, si dimette il direttore Graziano Strano Nei giorni scorsi maxi-squalifica con il beach soccer

L’estate delle squadre siciliane, dalla serie B alla serie D, è stata sin qui caratterizzata da diversi colpi di scena di più o meno vasta risonanza. A Palermo solo l’arrivo di Eugenio Corini in panchina, nelle scorse ore, ha lenito la ferita provocata dagli improvvisi addii di Silvio Baldini e dell’ex direttore sportivo Renzo Castagnini. In D ha fatto discutere (e continuerà ancora a farlo) la sorte del Giarre di Benedetto Mancini, escluso dal campionato, con il club intenzionato ad interpellare il Tar per ottenere la riammissione, dopo la faccenda degli emolumenti della passata stagione non pagati in tempo ad alcuni tesserati.

Scossoni che, nelle ultime ore, non hanno risparmiato il Trapani, che ha registrato le dimissioni dell’ormai ex direttore generale Graziano Strano, scelto dalla nuova proprietà guidata da Marco La Rosa (ex Giarre). Il dirigente, che ha alla spalle un curriculum di tutto rispetto nel calcio siciliano, e che negli scorsi mesi è stato tra gli artefici della promozione in D del Ragusa, era approdato in granata meno di due mesi fa. Una permanenza che dalle parti del Provinciale si auguravano più lunga e fruttuosa, ma che invece è stata interrotta precocemente: «Sono tenuto a fare un passo indietro rispetto al ruolo oneroso affidatomi dal presidente Marco La Rosa, al quale va il mio personale ringraziamento per la fiducia», ha spiegato, senza entrare nel merito della decisione, l’ex dirigente nel comunicato diffuso dalla società che ufficializzava l’interruzione del legame.

Le prime ipotesi avevano ricollegato le dimissioni di Strano a un episodio recentissimo, di certo poco edificante, che ha visto il dirigente protagonista in un’altra delle sue avventure professionali. Strano è da ormai due stagioni il Direttore Generale anche del Catania Beach Soccer e, proprio in questo contesto, è incappato in una maxi-squalifica, con scadenza 31 dicembre 2025, rimediata nella tappa di Cagliari che nello scorso week end ha aggiudicato lo scudetto, e che ha visto gli etnei eliminati ai quarti. Secondo quanto spiegato nel comunicato che motiva il provvedimento, Strano avrebbe «per l’intera durata della gara, rivolto espressioni offensive e minacciose accompagnate da gesti indecorosi nei confronti dei calciatori della società avversaria e della terna arbitrale. Al termine della gara entrava sul terreno di gioco e reiterava le espressioni offensive e minacciose all’indirizzo della terna e, successivamente, proseguiva nella condotta nella zona antistante lo spogliatoio arbitrale, e – si legge nel comunicato – colpiva con un violento pugno al volto un componente dell’organo tecnico degli arbitri e gli lanciava una sedia di legno colpendolo al fianco ed a seguito dei colpi ricevuti si recava al pronto soccorso. Nella circostanza minacciava gli addetti alla sicurezza e veniva allontanato a fatica dopo diversi minuti, dopo essere stato identificato dalle forze dell’ordine». 

Una decisione che, almeno inizialmente, era stata ritenuta valevole anche in ambito calcistico, alimentando l’ipotesi che fosse stata proprio questa ambivalenza a spingere il dirigente a separare la propria strada dal club granata, condizionato dal lungo stop impostogli. In realtà, però, il pronunciamento della giustizia sportiva avrà validità solo nell’ambito del beach soccer. Chiarito questo passaggio, però, nessun passo indietro è stato fatto, da parte del dirigente o dalla società. Motivi di opportunità o magari piani professionali mutati in corsa? L’unica cosa certa è che, adesso, ai tifosi trapanesi non resta che attendere un nuovo direttore generale e un segnale dalla proprietà.


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