Tram, metà dei sovrappassi ancora chiusi Fermi per burocrazia e già pieni di graffiti

Stessa funzione, stesse forme e colori. Iter diversi di realizzazione, ma identica situazione attuale. Si tratta di due dei quattro sovrappassi pedonali costruiti in relazione alle quattro linee tranviarie. Nello specifico, quello di viale Regione Siciliana, all’altezza delle vie La Loggia e Nave, e quello posto al capolinea Roccella della linea 1. I due gemelli, uguali per fattezze e materiali, sono ancora parzialmente o totalmente non fruibili e in parte decorati da graffiti. Un ritardo dovuto a vicissitudini diverse, ma che hanno come matrice comune la lentezza burocratica.

A inizio marzo 2015 viene posata la passerella d’acciaio che sovrasta viale Regione. La terza dopo quelle del parcheggio Emiri e di via Nazario Sauro, dove si era consumata un’affannosa ricerca di un responsabile per gli ascensori. Si pensava che, considerata l’esperienza, almeno in questo caso l’iter per la piena apertura sarebbe stato relativamente breve, ma era solo un’illusione. Trascorso qualche mese, si è pensato anche che il sovrappasso sarebbe stato aperto in contemporanea con l’avvio delle linee tranviarie, ma anche in questo caso le aspettative sono andate deluse. Così, dopo due mesi di convogli bianchi che sfrecciano per la città, il sovrappasso La Loggia è fruibile a metà: le scale sì, l’ascensore no. E inoltre gli orari d’apertura sono più restrittivi – da lunedì a sabato 7-22 e domenica 8-20 – rispetto ai due fratelli più vecchi. Limitazioni che certo non hanno intimidito gli amanti del graffito, che da molti mesi hanno colonizzato i muri rossi – specie quelli del pilone lato valle – con svariate firme, come in tutti i sovrappassi.

Il nocciolo della questione è che, secondo quanto fa sapere il responsabile unico del procedimento Marco Pellerito, solo giorno 19 febbraio la Sis – azienda che ha eseguito i lavori – ha consegnato alla stazione appaltante Amat il documento di conformità degli impianti elettrici. L’ok all’attivazione deve pervenire dal ministero dei Trasporti, quindi è necessario che adesso il direttore d’esercizio invii una dichiarazione agli uffici competenti e che venga fissato un esame della struttura che veda la presenza dello stesso Pellerito e dei tecnici ministeriali. I quali – se non riscontreranno irregolarità – rilasceranno il certificato per l’uso degli ascensori. Secondo il Rup, l’iter si dovrebbe concludere entro fine marzo. Nel frattempo dovrebbero essere collocati nelle fermate sottostanti – sulla falsariga di quanto già avvenuto col Ponte delle Teste mozze a piazza Scaffa – dei pannelli informativi curati dalla Sovrintendenza sulla storia del castello dell’Uscibene, distante qualche decina di metri dalla struttura e visibile anche da un finestrone posto nel pilone lato monte.

Invece è di appena un paio di mesi fa il completamento strutturale del sovrappasso che scavalca la linea tranviaria Roccella-stazione centrale, e che attualmente si presenta del tutto recintato e inaccessibile. In questo caso il discorso è parzialmente diverso, considerato che l’opera non rientra tra quelle previste dal contratto tra Amat e Sis. La struttura è stata infatti realizzata dalla società Multi Veste development – la stessa che ha costruito il vicino centro commerciale – come opera a scomputo degli oneri di urbanizzazione, al pari del già realizzato e funzionante attraversamento viario che sottopassa lo svincolo della zona industriale e del parcheggio retrostante il centro per l’arredamento e il fai-da-te. Il capo area tecnica del settore Infrastrutture del Comune Mario Li Castri spiega che per il ponte pedonale è in corso il collaudo. La previsione di Palazzo delle Aquile è che entro fine aprile l’opera sarà collaudata e sarà stilato il necessario regolamento d’esercizio. Quindi – vista la presenza di un ascensore – dovrà essere individuato un responsabile della sicurezza, al pari del sovrappasso di via La Loggia, e finalmente la struttura sarà aperta al pubblico. L’intenzione dell’amministrazione locale è quella di affidare la gestione anche di questa struttura ad Amat.

Massimo Gucciardo

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