Centinaia di manufatti di epoca greca e romana venivano trafugati e rivenduti in tutto il mondo. I carabinieri hanno eseguito 3 misure cautelari mentre altre 22 persone risultano indagate in stato di libertà. Guarda il video
Traffico di reperti archeologici Sgominata banda internazionale
I carabinieri hanno sgominato un traffico internazionale di beni archeologici siciliani. Centinaia di reperti di epoca greca e romana di notevole interesse archeologico venivano trafugati e rivenduti in tutto il mondo. L’operazione, ribattezzata Himera dal nome di un importante sito archeologico di Termini Imerese, nel Palermitano, ha visto impegnati i carabinieri del comando Tutela Patrimonio culturale e dall’Arma territoriale, coordinati dalla Procura della Repubblica di Termini Imerese, in diverse province siciliane. Sotto scacco un’organizzazione criminale specializzata nel traffico di opere di interesse archeologico frutto di scavi clandestini in vari siti dell’Isola.
I militari hanno arrestato un 56enne di Siracusa, ritenuto elemento di vertice del sodalizio. Per un altro siracusano, invece, sono stati disposti gli arresti domiciliari e, infine, l’obbligo di dimora, è scattato per un 50enne paternese. Nel corso delle indagini, altre 22 persone risultano indagate in stato di libertà. Numerose perquisizioni sono state eseguite in provincia di Catania, Caltanissetta, Enna e Siracusa, a carico dei cosiddetti tombaroli. L’indagine, avviata nel 2014, a seguito di un esteso fenomeno di scavi clandestini nel sito archeologico di Himera, ha accertato che tali reati erano riconducibili a un gruppo criminale ben strutturato, operante sull’intero territorio siciliano.
L’indagine, quindi, ha avuto come obiettivo quello di disarticolare la rete criminale, risalendo fino ai vertici dell’organizzazione. Il gruppo era in grado di gestire tutte le fasi del traffico illecito: gli scavi clandestini in Sicilia; l’esportazione illecita (tramite corrieri) in Germania, la vendita all’estero dei beni (attraverso canali in via di ulteriore approfondimento). Nel corso delle indagini sono stati accertati scavi clandestini nei siti archeologici di Termini Imerese (PA), Corleone (PA), Petralia Sottana (PA), Augusta (SR), Cattolica Eraclea (AG) e Mussomeli (CL). Sono in corso indagini all’estero per il recupero dei beni illecitamente esportati al di fuori del territorio nazionale.