L'iniziativa, giunta alla sua quarta edizione, è stata presentata oggi a Palermo. Dal 10 al 17 maggio mostre, spettacoli e incontri per dare voce all'identità multiculturale della città
Torna la Settimana delle Culture Cento eventi animano Palermo
Più intensa che mai la programmazione dell’edizione 2015 della Settimana delle Culture: i ventitré eventi del primo giorno, il 10 maggio, ne sono emblema. Il calendario dell’iniziativa ha i tempi serrati di una manifestazione diffusa in moltissime zone della città e mira a rispondere ai gusti e alle preferenze di un pubblico ampio. Dal 10 a l 17 maggio Palermo sarà palcoscenico di ventinove mostre tra fotografia e pittura, tredici rappresentazioni teatrali, diciassette tra convegni e seminari, quattordici visite guidate, nove itinerari, otto presentazioni di libri e sette proiezioni cinematografiche.
Il sindaco ringrazia la città, che nella voglia di fare dimostra di credere nella cultura come momento di collettività e di crescita. «Rispondiamo alla fame di cultura che evidentemente c’è a Palermo – afferma – La grande partecipazione di pubblico alle edizioni precedenti e la mole di progetti sulla quale comitato organizzativo ha dovuto lavorare ne sono prova. Sono orgoglioso più che mai di essere sindaco di Palermo oggi, una città che nonostante tutto ha una forte comunità culturale che ha voglia di condivisione».
L’iniziativa, giunta alla quarta edizione, può contare quest’anno sulla collaborazione tra le istituzioni culturali e i partner privati e pubblici, oltre che su una ben strutturata sinergia tra Comune e Regione, che hanno voluto dare ampio respiro all’iniziativa coinvolgendo più enti, più luoghi e più attori possibili. Andrea Cusumano, assessore comunale ai Beni culturali ha voluto «rendere fruibili spazi di interesse storico e artistico che normalmente sono chiusi al pubblico e creare occasioni di incontro in quei luoghi che, seppur aperti, i cittadini conoscono poco, nell’idea di una manifestazione sempre più diffusa e meno di nicchia».
«In questo momento di crisi generalizzata – racconta Roberto Lagalla, rettore dell’Università di Palermo – è importante che istituzioni ed enti collaborino per la realizzazione di manifestazioni culturali. Ma l’importante in questo momento storico e in questa città è porre l’accento sulla parola ‘culture’. Non è la settimana della cultura, ma delle culture. Vanno valorizzati e apprezzati come ricchezza tutti gli apporti da parte delle diverse etnie nella costruzione di una identità multiculturale. La Consulta delle Culture, voluta dal sindaco Orlando, è parte di questo cammino di crescita e integrazione. Le differenze vanno cercate e sostenute come patrimonio. È responsabilità dell’Università la valorizzazione di questi apporti e ci comportiamo come un’agenzia culturale cittadina».
La Settimana nasce spontaneamente dall’idea del comitato volontario ‘Insieme per Palermo’ che a titolo gratuito ha realizzato questa ed altre manifestazioni in cui protagonisti sono Palermo e la Sicilia. Oggi il comitato diventa l’associazione Settimana delle Culture ed è presieduta da Gabriella Renier Filippone e composto da Gaetano Basile, Massimiliano Marafon Pecoraro, Clara Monroy, Maria Antonietta Spadaro, Salvo Viola e Fosca Miceli.
Gabriella Renier Filippone si dice molto contenta della partecipazione da parte di associazioni e artisti ma anche dispiaciuta per aver dovuto scartare molte idee, benché valide. «I progetti che sono arrivati sono stati talmente tanti che purtroppo abbiamo dovuto fare una selezione, ricordo a tutti che la manifestazione è autofinanziata. L’amministrazione ci sta accanto e ci sostiene però nella pratica, anche se con meno carta e meno burocrazia si sarebbe potuto fare molto di più».