Todaro salda il debito con Rap: «Pagamento nei tempi e nessun conflitto di interessi»

«Non c’è nessun conflitto d’interessi, quello che viene definito il mio duplice incarico era già risaputo prima che diventassi presidente di Rap e le due aziende hanno un rapporto di collaborazione che dura da vent’anni, quindi ben prima che arrivassi io» risponde così Giuseppe Todaro, alla richiesta dell’ufficio controllo analogo del Comune di Palermo, relativa all’integrazione della documentazione che permetterebbe di comprovare che non ci sia un conflitto di interessi tra il suo incarico in Rap e quello di gestione dell’Operazioni e Servizi Portuali Palermo Srl (O.S.P.). Il caso, in realtà, è stato sollevato nei giorni scorsi da una nota che la Cgil ha inviato al Comune di Palermo, sottolineando il legame tra le due aziende, rappresentato appunto da Todaro.

«In merito alla richiesta di fornire documentati chiarimenti sulla mia duplice posizione è bene ricordare che il mio incarico di presidente dell’O.S.P. è già stata reso noto al socio nella fase istruttoria propedeutica all’affidamento dell’incarico di presidente di RAP – scrive Giuseppe Todaro a Pulizzi, il capo del controllo analogo – Tale dichiarazione è stata ricevuta dal responsabile prevenzione della corruzione e per la trasparenza di RAP, in data 21 aprile 2023 alle 11:25, è pubblicata sul PAT societario. Appare, dunque, chiaro che tutti gli organi preposti al controllo, compreso il collegio sindacale, non possono certamente ritenersi all’oscuro della qualità di presidente della O.S.P. rivestita dal sottoscritto».

Inoltre, nei giorni scorsi è stata presentata una interrogazione al Comune di Palermo da Antonino Randazzo, consigliere comunale del M5s, secondo cui Rap sarebbe in credito con Comuni terzi e soggetti provati per un importo pari a circa 5 milioni di euro: «Questo dato non è preciso perché non tiene conto di tutta una serie di fattori, come le compensazioni con i fornitori, i pagamenti già effettuati ed altri parametri – riferisce a MeridioNews il presidente della società partecipata -. Quando sono arrivato io, i crediti complessivi della Rap erano di 48 milioni di euro. Oggi forse arriviamo a 4 milioni di crediti circa, che sono fisiologici in un’azienda che fattura 150 milioni l’anno».

La querelle è nata, soprattutto, per il fatto che secondo la Cgil e l’interrogazione di Randazzo, tra le aziende creditrici di Rap figura proprio la O.S.P., gestita dallo stesso Todaro, per un importo pari a circa 126mila euro: «In realtà in questo momento il debito che O.S.P. ha con Rap è di circa 9.000 euro. Quanto dovuto è stato saldato nei tempi previsti, probabilmente loro hanno avuto accesso ad altri dati, relativi ad periodi differenti» sottolinea, infine, il presidente di Rap.


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