I deputati Anthony Barbagallo (Pd) e Angela Foti (Movimento 5 stelle) hanno sollecitato una risposta del governatore Rosario Crocetta su una mozione, approvata da un mese e mezzo, che prevede la ricerca di un luogo più lontano dai centri abitati di Motta e Misterbianco per la discarica della Oikos spa. Azienda debitrice con l'amministrazione mottese di oltre cinque milioni di euro
Tiritì, dopo l’impegno la Regione tace In alto mare l’ipotesi di un sito alternativo
L’approvazione-lampo di una mozione tanto attesa, poi un silenzio lungo un mese e mezzo. L’esecutivo del governatore di Rosario Crocetta non ha ancora fatto conoscere quale sarà la sorte della mega discarica di proprietà della Oikos spa alle porte dei Comuni di Motta Sant’Anastasia e Misterbianco, nel Catanese. Con la mozione passata lo scorso 29 maggio, la Regione si è impegnata a «provvedere all’individuazione di un sito alternativo, adeguatamente distante dai centri abitati, che tenga conto delleffettivo fabbisogno del nuovo ambito territoriale ottimale». Ma dal momento dell’approvazione della richiesta, non una parola in merito è stata spesa dal governo regionale.
A sollevare la questione in aula sono stati i deputati Anthony Barbagallo, del Partito democratico (primo firmatario della mozione), e la grillina Angela Foti attraverso un’interrogazione urgente a Crocetta e agli assessori al Territorio e all’Energia. Già a maggio, pochi minuti dopo l’approvazione, sono apparse chiare due strade: un’azione risoluta per bloccare labbancamento iniziato pochi giorni prima del voto, oppure l’attesa delle valutazioni (soprattutto economiche, visto un possibile danno erariale) del funzionario delegato che ha rilasciato lautorizzazione.
Il silenzio di palazzo d’Orleans fa il paio con quello dell’amministrazione del Comune di Motta sulle royalties dovute dalla Oikos per la presenza nel territorio dell’impianto. La cifra di cui le casse comunali è creditrice è stimata attorno ai cinque milioni di euro. Per un bilancio che ha come utili 400mila euro sarebbe una boccata d’ossigeno non da poco che potrebbe far partire tutti quei lavori per i quali sono già stati impegnati dei fondi.