Ticket, strutture convenzionate & misteri

Qualche settimana fa, il parlamentare regionale del Pd, Giuseppe Apprendi, ha posto la questione nel corso di una seduta di Sala d’Ercole. Al presidente della Regione, Raffaele Lombardo, e all’assessore alla Salute (o Sanità, che dir si voglia), Massimo Russo, in quel momento in Aula, Apprendi ha chiesto ‘lumi’ sui tickt che i cittadini pagano alle strutture sanitarie convenzionate. Soldi che dovrebbero finire nelle ‘casse’ della Regione. Il deputato del Pd, detto in soldoni, ha avanzato il dubbio che questi soldi – e parliamo di decine e decine di milioni di euro ogni anno – restino nella ‘tasche’ dei titolari delle strutture convenzionate.
Ora Apprendi torna a manifestare lo stesso dubbio, non avendo ancora ricevuto i chiarimenti opportuni. “Non mi pare – dice – che, dalle parti del governo regionale e, segnatamente, dall’assessorato alla Salute siano arrivati chiarimenti esaustivi. Ricordo che il giorno dopo le mie dichiarazioni in Aula, sulla stampa ho letto che questi soldi venivano conteggiati nel calcolo dell’extra budget. Un’affermazione che mi ha lasciato un po’ stupito, visto che, forse, chi avrebbe dovuto comprendere il significato delle mie parole, non avrebbe colto il significato – a mio avviso grave – dei dubbi che ho manifestato”.
“Oggi – aggiunge il parlamentare regionale del Pd – mi dicono che queste somme vengono compensate nel calcolo delle soldi che, ogni anno, la Regione riconosce ai convenzionati. La cosa già mi preoccupa, perché, se le cose stanno veramente così, una parte dei dubbi che ho sollevato in Aula trova riscontro nella realtà: e cioè nel fatto che, pronto accomodo, i convenzionati trattengono il soldi dei ticket che incassano dai cittadini”.
“Quanto alla compensazione – precisa sempre Apprendi – debbo purtroppo sottolineare che non ho ancora visto un solo documento che provi che ciò avvenga. Poiché, lo ribadisco, parliamo di decine e decine di milioni di euro, sarebbe bene che il governo, oltre alle parole, mostrasse i fatti concreti. Dove si legge che avvengono queste compensazioni? In quali documenti ufficiali vengono puntualmente riportate? Dove sono le carte che provano tutto ciò?”.
Sulla vicenda interviene anche il segretario della Cgil Medici della Sicilia, Renato Costa. “La questione sollevata da Apprendi – dice Costa – è di estrema semplicità. Svolgendo il ruolo di parlamentare regionale, Apprendi ha raccolto una segnalazione. E ha posto al governo regionale un quesito. L’assessore regionale alla Salute, Massimo Russo, ha solo l’obbligo di una risposta, per chiarire se si tratti di una una notizia priva di fondamento o se, invece, in questa storia, c’è un fondo di verità. In questo secondo caso – conclude il segretario della Cgil medici della Sicilia – l’assessore Russo ci dica in virtù di quale regolamento o decreto il ticket pagato dai cittadini venga lasciato nella disponibilità delle strutture sanitarie convenzionate”.

 

 


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Qualche settimana fa, il parlamentare regionale del pd, giuseppe apprendi, ha posto la questione nel corso di una seduta di sala d’ercole. Al presidente della regione, raffaele lombardo, e all’assessore alla salute (o sanità, che dir si voglia), massimo russo, in quel momento in aula, apprendi ha chiesto ‘lumi’ sui tickt che i cittadini pagano alle strutture sanitarie convenzionate. Soldi che dovrebbero finire nelle ‘casse’ della regione. Il deputato del pd, detto in soldoni, ha avanzato il dubbio che questi soldi - e parliamo di decine e decine di milioni di euro ogni anno - restino nella ‘tasche’ dei titolari delle strutture convenzionate.

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