Le tappe della rotta di una delle principali risorse in forza a "Greenpeace". Dopo l'incantevole scenario del porto antico di Genova, è la volta di Reggio Calabria...
The Call of Duty
Narra una leggenda che sarà il popolo degli Uomini (gli indiani d’America, NdR) a salvare la Terra dallo sfruttamento indiscriminato delle sue risorse. E questo compito spetterà ai guerrieri dell’arcobaleno.
Erano anni che la nave ammiraglia della flotta di “Greenpeace”, uno dei suoi simboli, non approdava in un porto italiano. E lo fa in occasione di una delle iniziative che maggiormente premono ad un’associazione che opera da oltre trent’anni in decine di Paesi: la “campagna Mare”. Con essa, attivisti e volontari di “Pace verde”, di concerto con i campaigners a bordo della “Rainbow warrior”, e diretti dai responsabili del coordinamento nazionale, cooperano con una lena lontana da qualsiasi radical chic, per l’istituzione di riserve marine nel bacino del Mediterraneo. Nobile intento drammaticamente disatteso fino ad ora da troppe convenzioni internazionali. Al momento, nonostante ne sia stato disciplinato il ricorso sul piano legislativo, molte spadare (imbarcazione impiegata per la cattura dei pesci spada, NdR) continuano a servirsi di enormi driftnets (reti derivanti dell’ampiezza di 15 km, NdR) che imbrigliano nelle proprie fitte trame tutto quanto trovano sul loro percorso, rendendo l’attività delle spadare spesso letale per testuggini, cetacei.
L’opera di sensibilizzazione condotta dall’associazione ambientalista non ha mancato di sortire degli effetti. E’ anche grazie alle segnalazioni di privati cittadini che la “Rainbow warrior” e la “Esperanza”, le due navi della flotta presenti nel nostro mare, sono in grado di sventare le iniziative di chi ha concetto alquanto discutibile dello sfruttamento commerciale della fauna marina. Gli affaristi in guanti bianchi convinti di farsi beffe di ogni legge che ostacoli il cieco conseguimento del massimo profitto sono tanti, da sempre. Ma c’è chi dice no. Stentoreo, lasciateci esprimere un augurio di tutto cuore: God bless “Greenpeace”…