Non ci possono fare niente, e' piu' forte di loro: i 14 parlamentari di sala d'ercole del movimento 5 stelle sono pronti ad appoggiare il presidente della regione. Avrebbero trovato l'intesa sul taglio alle "pensioni d'oro" e su ipotetici incentivi alle imprese (dimenticando che, qualche mese fa, l'esecutivo si e'rimangiato il fondo per il microcredito: una beffa per i siciliani)
Terza manovra finanziaria all’Ars: come al solito, i grillini sono pronti a fare i ‘succhiotti’ al Governo Crocetta…
NON CI POSSONO FARE NIENTE, E’ PIU’ FORTE DI LORO: I 14 PARLAMENTARI DI SALA D’ERCOLE DEL MOVIMENTO 5 STELLE SONO PRONTI AD APPOGGIARE IL PRESIDENTE DELLA REGIONE. AVREBBERO TROVATO L’INTESA SUL TAGLIO ALLE “PENSIONI D’ORO” E SU IPOTETICI INCENTIVI ALLE IMPRESE (DIMENTICANDO CHE, QUALCHE MESE FA, L’ESECUTIVO SI E’RIMANGIATO IL FONDO PER IL MICROCREDITO: UNA BEFFA PER I SICILIANI)
In un clima di grande confusione ieri la Commissione Bilancio e Finanze dell’Ars ha lavorato alla terza manovra finanziaria.
Stando a quel poco che è trapelato ieri sera e a un paio di comunicati stampa, l’unico dato certo che emerge da questa maratona parlamentare è una ‘filosofia’ che convince poco o punto: quella dei tagli.
Da una parte c’è il Governo nazionale che ha tagliato risorse alla Sicilia (circa un miliardo e 100 milioni di euro). Restituendo alla nostra Regione 550 milioni di euro in cambio di un vergognoso ritiro, da parte del Governo regionale, di una serie di contenziosi finanziari con lo Stato (alcuni, a quanto pare, già vinti!).
Dall’altra parte ci sono Governo regionale e Ars che hanno a disposizione circa un miliardo di euro (ai 550 milioni di euro che Roma ha restituito se ne sommano altri 450 ‘raschiati’ qua e là).
All’appello, ieri sera, mancavano circa 200 milioni di euro. In questo caso, si sa, le vie possibili sono due: o si reperiscono nuove risorse finanziarie, o si tagliano risorse di qua e di là.
Ieri sera il Governo regionale ha fatto sapere che da Roma arriverebbero circa 300 milioni di euro dalla sanità. La notizia andrebbe verificata, anche per capire da dove arriverebbero questi soldi. E se, in effetti, si tratta di una notizia vera o della solita ‘sparata’ a effetto.
L’unico dato che abbiamo rintracciato nella prima mattinata di ieri è un emendamento del Governo che prevede il taglio delle pensioni dei dipendenti regionali. Un taglio del 3,5%. Un emendamento ‘secco’, quello presentato dal Governo di Rosario Crocetta. Senza relazione tecnica.
La notizia deve aver dato un po’ di fastidio. Tant’è vero che, nel pomeriggio di ieri, è arrivata la precisazione che il taglio delle pensioni riguarderebbe solo i pensionati regionali “d’oro”.
Fatto, questo, commentato positivamente dai parlamentari del Movimento 5 Stelle all’Ars, che rivendicano la parternità del provvedimento.
La Commissione Bilancio avrebbe detto “sì” al taglio delle “pensioni d’oro”. E i grillini gongolano: Peccato – afferma il deputato grillino Giancarlo Cancelleri – che la farina con cui l’esecutivo sta cercando di impastare questa raffazzonata manovra sia del Movimento 5 Stelle. Anche i sassi sanno che il taglio delle ‘pensioni d’oro’ della Regione è una nostra idea, che il Governo ha sempre bocciato ‘perché inapplicabile’. La verità è che Crocetta ha snobbato in passato la nostra proposta perché lui non ne avrebbe giovato politicamente. Siamo comunque contenti. I fatti continuano a dimostrare che le nostre idee non sono per nulla da buttare e che i navigati politici spesso sono costretti a prendere lezioni dai neofiti della politica. E’ successo anche col reddito di cittadinanza, tanto disprezzato quando proposto da noi, salvo poi essere ripescato dal governo. Crocetta segue un po’ le orme di Renzi. In ritardo il primo a Roma, in ritardo lui in Sicilia.
Il Governo – aggiunge Giorgio Ciaccio – sta cercando di turare alcune falle del disastrato bilancio regionale aggrappandosi a qualsiasi cosa. Ci fa piacere che abbia pensato alle pensioni d’oro, ma lo sta facendo nel suo stile: improvvisando. Si è presentato in commissione senza stime certe e studi seri. Non ha idea in di quanto potrà fruttargli la norma, tant’è che i conti più attendibili glieli abbiamo forniti noi.
Crocetta lavorava all’Eni, Cancelleri non sappiamo di cosa si occupasse prima, Giorgio Ciaccio dovrebbe essere ingegnere. Con molta probabilità, nessuno dei tre immagina che la pensione è un diritto acquisito. Chi va in pensione non dovrebbe essere oggetto di attacchi dal Legislatore. A meno che non ricorrano condizioni eccezionali. E, in ogni caso, i ricorsi saranno nelle cose.
Tra l’altro, bisognerebbe capire che cosa Crocetta, Cancelleri e Ciaccio intendono per “pensioni d’oro”, perché nella formulazione dell’emendamento presentato venerdì sera in Commissione Bilancio e Finanze dal Governo non si leggeva né dell’oro, né dell’argento. Molto più semplicemente, di un taglio del 3,5%!
Alla Regione ci sono un sacco di pensionati con 2 mila e 500 euro al mese circa. Anche questa sarebbe una “pensione d’oro” da ridurre?
Diciamo questo perché, da quello che si capisce in queste prime ore di domenica mattina 20 luglio, da una parte dovrebbero arrivare oltre 300 milioni da Roma: e quindi non ci sarebbe bisogno di reperire altre risorse finanziarie; dall’altra parte, però, si continua a parlare di “tagli alle pensioni d’oro”. Qualcuno, insomma, non la racconta giusta.
Non solo. Si dice che con il “taglio delle pensioni d’oro” verrebbero reperiti 20 milioni di euro. Ma se la dobbiamo dire tutta, le pensioni d’oro della Regione sarebbero solo quelle dei dirigenti generali in quiescenza, ovvero dei dirigenti generali andati in pensione, grosso modo, dal 2003-2004 in poi. Non è un grande numero. Il taglio di queste pensioni non potrebbe mai portare 20 milioni di euro nelle ‘casse’ della Regione.
E’ evidente che qui si sta giocando non solo con le “pensioni d’oro”, ma con le pensioni di buona parte dei dipendenti regionali.
Non possiamo non notare l’assurdità della manovra del Governo Crocetta e del gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all’Ars che, a quanto pare, gli regge il gioco.
In questa fase di grave crisi economica, andare a reperire risorse togliendole agli stessi siciliani è una follia. Perché una manovra del genere ridurrebbe ulteriormente i consumi, che già nella nostra Isola sono ai minimi storici. Questo non farebbe altro che deprimere la già asfittica economia siciliana, aumentando la disoccupazione. Una totale follia!
Con questa manovra il Movimento 5 Stelle, invece di sviluppare una seria opposizione al Governo Crocetta, lo sta coprendo, tutelando, anche, il Governo nazionale di Matteo Renzi che ha massacrato e continua a massacrare la nostra Regione. In pratica, i grillini stanno lavorando contro gli interessi dei siciliani.
I soldi della Regione mancano perché se li è presi Roma. Ed è perfettamente inutile che anche i grillini facciano i pesci dentro il barile, avallando, sostanzialmente, la manovra del Governo Crocetta. E’ il Governo nazionale che, per andare dietro al rigore dell’Unione europea, sta facendo pagare un conto salatissimo alla nostra Regione.
Nota a margine
Che un Governo regionale di ‘ascari’ regga il gioco a Governo Renzi, beh, non è giustificabile, ma è anche logico: altrimenti non sarebbe un Governo di ‘ascari’ e non avrebbe rinunciato al contenzioso penalizzando 5 milioni di siciliani.
Ma che anche i grillini si mettano a reggere il gioco di un Governo regionale ‘ascaro’, cercando di far credere ai siciliani che il taglio delle “pensioni d’oro” risolva il problema di 200 milioni di euro che mancano per chiudere la manovra, beh, questo sinceramente è troppo. Questa è demagogia!
La verità è che, all’Ars, non c’è un’opposizione. Che, oggi più che mai, dovrebbe essere opposizione al Governo nazionale.
I grillini ‘traccheggiano’ con il Governo Crocetta. Forza Italia, che a Roma appoggia il Governo Renzi, in Sicilia non può andare contro il Governo Crocetta, che è praticamente succube del Governo Renzi.
Anche sull’annuncio dati ieri sera dall’onorevole Vincenzo Vinciullo, del Nuovo centrodestra, a proposito della copertura finanziaria per i forestali, noi nutriamo dubbi.
Ci farebbe piacere sapere che sono stati stanziati 275 milioni per questo servizio di tutela dei boschi della Sicilia. Ma ne vorremmo sapere di più sulla copertura finanziaria. Con i numeri e non con le chiacchiere.
Fino ad ora sappiamo soltanto che il Nuovo centrodestra del Ministro degli Interni, Angelino Alfano, appoggia il Governo Renzi a Roma e il Governo Crocetta a Palermo. E non possiamo non chiederci che credibilità possa avere l’annuncio di un parlamentare dell’Ars del Nuovo centrodestra che dice che i soldi per i forestali sarebbero stati reperiti. Da dove? Dal taglio delle “pensioni d’oro”?
Tra le pieghe della norma licenziata dalla Commissione Finanze, leggiamo in un comunicato dei grillini, c’è anche il taglio ai vitalizi previsti per coloro che hanno ricoperto funzioni pubbliche elettive, sopravvissuto ad un emendamento dell’opposizione (Ruggirello, Milazzo, Clemente), che è stato bocciato dalla Commissione.
E’ scandaloso – dice Claudia La Rocca – ci riproveranno in aula. A quanto pare, vorrebbero andare a ridurre i vitalizi degli ex parlamentari dell’Ars.
I grillini, sempre più ‘governativi’, annunciano anche “gli incentivi alle imprese che assumono”.
“Su proposta del Movimento 5 Stelle – si legge sempre nel comunicato – con l’approvazione unanime della Commissione, è passato un emendamento sottoscritto da tutti i partiti che trasforma la misura assistenzialistica dell’assegno di inclusione, in incentivi per le imprese che assumono a tempo indeterminato. In pratica, i fondi previsti per la norma spot del Governo contribuiranno a mettere un po’ di benzina nel motore delle imprese boccheggianti e contemporaneamente ad offrire prospettive occupazionali stabili ai cittadini senza occupazione”.
“Alla norma – prosegue il comunicato dei grillini – sono destinati circa 18 milioni di euro più le somme derivanti dal taglio alle pensioni d’oro (altro cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle). Altre somme minori arriveranno da altri risparmi di spesa ed avanzi di fondi regionali. Le somme andranno destinate per la metà all’assunzione di lavoratori svantaggiati, molto svantaggiati o disabili con età superiore a 34 anni e per l’altra metà per le stesse categorie, ma per soggetti di età inferiore ai 34 anni”.
E’ una grossa vittoria – affermano i deputati Cinquestelle – specie se si considera che si deve fare i conti con un bilancio veramente magrissimo. E’ una delle poche norme presenti in finanziaria che guardano in direzione dello sviluppo e del lavoro”.
Quello che avevamo ipotizzato circa un mese fa si sta verificando: anche questa volta il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle si sta accodando alla manovra del Governo Crocetta. La sceneggiate sulle “pensioni d’oro” e l’altra sceneggiata sugli incentivi alle imprese sono il segno che i 14 voti dei grillini dell’Ars andranno a sostegno del Governo.
Serve a poco ricordare ai grillini di Sala d’Ercole che siamo davanti a un Governo regionale che, nel 95 per cento dei casi, non mantiene gli impegni che assume. Gli stessi parlamentari del Movimento 5 Stelle, nei mesi scorsi, dopo aver dato i loro voti al Governo Crocetta, avevano annunciato ai quattro venti la nascita del fondo per il microcredito.
Poi lo sappiamo com’è finita: il fondo per il microcredito è abortito, perché il Governo Crocetta ha fatto marcia indietro. Beffando i siciliani.
Passi che nei mesi scorsi i grillini siciliani, in buona fede, siano stati presi in giro dal Governo Crocetta.
Ma che oggi ci debbano venire a dire che ci sono gli incentivi alle imprese, ben sapendo che il Governo Crocetta, in sede di applicazione della norma, si potrebbe rimangiare tutto, come ha fatto con il microcredito, beh, questo ci sembra troppo.
Si sa: errare è umano, perseverare è diabolico. E noi abbiamo la sensazione che i 14 deputati grillini stiano perseverando nell’appoggiare il Governo Crocetta.
Vedremo, quando si voterà questa pessima manovra finanziaria, come voteranno i 14 parlamentari del Movimento 5 Stelle.
Lo ribadiamo a scanso di equivoci: i cosiddetti “pensionati d’oro” della Regione non piacciono nemmeno a noi. Ma le pensioni sono un diritto acquisito.
E, in ogni caso, i grillini non ci possono fare credere che con il taglio delle “pensioni d’oro” si troverebbero i 200 milioni di euro che mancano all’appello. E, secondo noi, nemmeno i 20 milioni di euro. Ed è sinceramente molto squallido – se ciò si dovesse verificare: e noi lo verificheremo dopo l’approvazione di tale manovra – se il Movimento 5 Stelle dell’Ars dovesse avallare il taglio del 3,5% alle pensioni da 2 mila 2 mila e 500 euro al mese!
Tutto, ovviamente, all’insegna dell’incostituzionalità…