Terremoto, stop alle tasse fino a gennaio 2020 Per i Comuni colpiti dal sisma ipotesi proroga

Le persone colpite dal sisma del 26 dicembre 2018 non dovranno pagare le tasse fino al 16 gennaio 2020. È questo uno degli articoli contenuti nell’ultima bozza del decreto fiscale, che entro lunedì prossimo dovrebbe essere approvato dal Consiglio dei ministri. La discussione era fissata inizialmente per questa sera, ma poi la riunione del governo è stata rinviata

Nel documento da cui trapelano alcune informazioni tramite le agenzie di stampa, c’è spazio anche per i terremotati etnei. Per loro si proroga la ripresa della riscossione all’inizio del prossimo anno: il periodo della sospensione originariamente previsto era compreso tra il 26 dicembre 2018 e il 30 settembre 2019. A beneficiare del provvedimento saranno i contribuenti interessati dal terremoto di Santo Stefano in provincia di Catania, quello che ha colpito più duramente la frazione di Fleri, a Zafferana Etnea.

«La ripresa della riscossione avviene, senza applicazione di sanzioni e interessi, in unica soluzione entro il 16 gennaio 2020. Oppure mediante rateizzazione (fino a un massimo di diciotto rate mensili) a decorrere dalla stessa data». Ogni rata sarà di pari importo e dovrà essere versata entro il 16 di ogni mese. «Gli adempimenti tributari diversi dai versamenti non eseguiti per effetto della sospensione sono effettuati entro il mese di gennaio 2020», continua il decreto. Il documento interesserà i residenti dei Comuni di Aci Bonaccorsi, Aci Catena, Aci Sant’Antonio, Acireale, Milo, Santa Venerina, Trecastagni, Viagrande e Zafferana Etnea.

Sono le 3.19 della notte tra Natale e Santo Stefano 2018 quando la terra trema per via di un terremoto di magnitudo 4.8 con epicentro nel territorio del Comune di Viagrande, nel Catanese. Il sisma, avvenuto a una profondità di un chilometro, sveglia centinaia di migliaia di persone che abitano nel versante est dell’Etna.


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