Terremoto, la conta dei danni nei Comuni colpiti «Quando potrò tornare a vivere nella mia casa?»

Continua la conta dei danni sui territori colpiti dal sisma dello scorso 6 ottobre. Al Comune di  Santa Maria di Licodia erano pervenute 170 istanze di verifica di abitazioni private. Gli uffici hanno analizzato finora 101 edifici: 20 strutture sono state dichiarate totalmente inagibili, otto agibili ma sulle quali vano presi provvedimenti, tre parzialmente inagibili e uno inagibile «per pericolo esterno indotto». Sessantanove sono invece al momento i fabbricati abitabili tra quelli visionati. Tra le case interdette all’uso ce n’è una in contrada Mendolito, ancora a Santa Maria di Licodia, a distanza di pochi chilometri dalla Torre di Calafatodistrutta dal sisma. Una delle immagini simbolo della paura di quella terribile notte. Tetti lesionati, piatti e bicchieri distrutti, muri crepati sono solo alcuni dei terribili dettagli che appaiono agli occhi di chi fa ingresso nella struttura, dichiarata totalmente inagibile dai tecnici della Protezione civile. 

A Biancavilla i danni più preoccupanti si sono registrati in quattro edifici scolastici (Sturzo, Marconi, Verga e Don Bosco) e in due chiese (Chiesa Madre e Chiesa dell’Idria). Quasi 500 le istanze presentate dai privati per verificare la staticità degli immobili. Sonon più o meno 300 gli edifici su cui i controlli sono stati già effettuati, tra cui una quarantina dichiarati inagibili o parzialmente inagibili. A Paternò il sisma ha danneggiato la chiesa di Santa Barbara, la chiesa del Carmelo e quella di Sant’Antonio di Padova, parte della biblioteca comunale e infine la via Romiti, crollata in più punti. Cinquantasei i faldoni presentati dai cittadini. A Santa Maria di Licodia gli immobili danneggiati sono una parte del palazzo municipale di piazza Umberto, un’ala del complesso di palazzo Ardizzone, sede della biblioteca comunale e museale, e l’edificio che ospita l’autoparco. Ad Adrano sono tre gli edifici sacri (chiesa di San Pietro, Maria Santissima Assunta e il convento dello Spirito Santo) danneggiati ma agibili. Oltre un centinaio le istanze inoltrate alla Protezione civile. A Ragalna danni nelle due chiese cittadine (Santa Barbara e Santa Maria del Carmelo). Una decina gli edifici al vaglio dei tecnici.


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