Prende vita a Fleri, Poggiofelice e Pisano - le frazioni di Zafferana ferite dal sisma del 26 dicembre - un tavolo permanente per «non spegnere i riflettori». In prima linea c'è una figura d'alto profilo che con MeridioNews fa il punto sulle priorità del momento
Terremoto, è nato il comitato che riunisce gli sfollati Presidente ex procuratore Scalia: «Vigilare sui fondi»
Un altro passo per riprendersi la normalità perduta. «Tanta gente ci ha chiesto una mano, molti sottolineano come non sia possibile fare la fila per ogni adempimento», spiega a MeridioNews l’ex procuratore generale di Catania, Salvatore Scalia, chiamato a presiedere il neo-costituito comitato degli sfollati del terremoto di Santo Stefano. L’iniziativa è partita dalle frazioni di Zafferana Etnea maggiormente colpite dal sisma – Fleri, Poggiofelice e Pisano – ma si punta a dialogare anche con gli altri territori interessati, a partire dall’Acese. L’idea è di dar vita a un’assemblea operativa permanente con i rappresentanti dei paesi coinvolti «affinché non si spengano i riflettori su quanto accaduto e sui disagi che l’evento sismico sta comportando per le comunità». Il comitato conta anche su un vicepresidente, il commercialista Giuseppe Messina, e su un consiglio direttivo in gran parte composto da persone andate a vivere in albergo o altrove in affitto.
Scalia, residente nella zona colpita, mostra di volersi prestare al compito con spirito fattivo. L’urgenza è di tenere alta l’attenzione, scongiurare tempi lunghi per il rientro dell’emergenza, senza dimenticare di stare vicino a chi è in difficoltà: «Molte persone necessitano di essere informate in maniera chiara sulle procedure e supportate nelle richieste senza, ad esempio, doversi recare per forza a Zafferana centro». Attenzione alta significa anche occhi aperti: «Ci sono gli sciacalli delle macerie, qualche furto pare sia stato commesso nonostante il grande sforzo delle autorità – sottolinea Scalia – e poi ci sono altri tipi di ladri, come chi si spaccia per terremotato per avere agevolazioni. Ci poniamo, quindi, anche il fine di vigilare sul corretto utilizzo dei fondi che verranno distribuiti». Con una voce unica, dunque, sarà più semplice per i terremotati continuare a farsi sentire: «Il problema – aggiunge Scalia – non è il domani, ma l’oggi. Cioè la tempestiva ripresa delle attività produttive e il ritorno a casa della gente. Molti vorrebbero già iniziare i lavori pagando di tasca loro, ma servono garanzie concrete».
Una prima proposta è già stata avanzata al sindaco Alfio Russo: «Vogliamo un referente con il quale interloquire, ancora meglio se un vero e proprio ufficio sisma nelle frazioni terremotate». Ma non c’è alcun proposito di aggiungere altra benzina sul fuoco: «Non siamo alternativi alle istituzioni né vogliamo conflitti, il nostro interlocutore primo resta il comune di Zafferana – rimarca l’ex magistrato, fino a giugno commissario straordinario ad Acireale dopo le dimissioni del sindaco – ma vogliamo essere parte attiva nel supportare sia le amministrazioni che i cittadini».