In coordinamento col dipartimento nazionale, dall'Isola partiranno i cani addestrati - probabilmente dalla provincia di Ragusa - e alcuni esperti nella gestione di queste emergenze. Il coordinatore regionale Foti ammonisce: «Apprezzo la volontà di aiutare, ma non bisogna prendere iniziative personali»
Terremoto, dalla Sicilia quattro unità cinofile e tecnici «Chi vuole donare sangue contatti prima servizi locali»
Partiranno già oggi le quattro unità cinofile che la protezione civile siciliana mette a disposizione per l’emergenza nata dal terremoto in centro Italia. È questo il primo sostegno concreto che è stato chiesto a Palermo dalla protezione civile nazionale. Insieme ai cani addestrati nella ricerca dei dispersi, che con ogni probabilità partiranno dalla provincia di Ragusa, arriveranno nei centri colpiti dal sisma anche quattro tecnici, esperti nella gestione di questo tipo di emergenza.
Il coordinatore regionale Calogero Foti in queste ore è in costante contatto con il dipartimento nazionale. «Abbiamo messo a disposizione moduli abitativi, tende, attività logistiche e di tipo sanitario – spiega -, ma al momento ci hanno chiesto le unità cinofile e i nostri esperti». L’input era arrivato stamattina direttamente dal governo di Rosario Crocetta. «Interpretando anche i sentimenti dell’intero governo regionale – si legge nella nota della presidenza – nell’esprimere la solidarietà alle popolazioni del centro Italia colpite dal sisma di questa notte, con apposita ordinanza ha dato mandato alla Protezione civile regionale di raccordarsi con la Protezione civile nazionale per fornire immediatamente ogni forma di collaborazione ed assistenza necessarie, in termini di mezzi e uomini».
Molti semplici cittadini in queste ore esprimono la volontà di aiutare la popolazione del Lazio e delle Marche. «Non bisogna creare confusione – ammonisce Foti – apprezzo chi vuole supportare le attività di soccorso, ma è ovvio che serve un intervento programmato. Non bisogna prendere iniziative personali, tanto meno recarsi sui luoghi del terremoto perché non si è autosufficienti e si creerebbero ulteriori problemi all’organizzazione. Ricordo che non ci sono strutture ricettive o ristoranti aperti, in alcuni centri è crollato tutto».
Per quanto riguarda la raccolta di sangue, sono stati mobilitati principalmente i donatori del Lazio, la Regione più colpita. Ma anche nelle altre regioni si può fare qualcosa, ma seguendo le indicazioni fornite dal Centro nazionale sangue e dalle quattro associazioni Avis, Croce Rossa Italiana, Fidas e Fratres. «In molti – sottolineano dal Centro nazionale – in queste ore si stanno recando presso le strutture trasfusionali per effettuare la donazione raccogliendo gli appelli circolati sui social e ripresi dai principali media nazionali. Le numerose offerte di disponibilità da parte dei cittadini per sostenere le necessità trasfusionali sono il segno della grande generosità di tutta la popolazione. Tuttavia – si legge nella nota – si invitano i donatori su tutto il territorio nazionale a programmare la propria donazione contattando l’associazione e/o il servizio trasfusionale di riferimento, in modo da prevenire sia eccedenze sia carenze di emocomponenti».
È inoltre attivo dalle ore 15, grazie al protocollo d’intesa esistente tra Dipartimento della Protezione Civile e operatori di telefonia fissa e mobile, il numero solidale 45500. Grazie agli operatori Tim, Vodafone, Tre, Fastweb, Coopvoce, Wind e Infostrada, è possibile donare due euro inviando un sms solidale o effettuando una chiamata da rete fissa al 45500. I fondi raccolti saranno trasferiti dagli operatori, senza alcun ricarico, al dipartimento della Protezione Civile che provvederà a destinarle alle regioni colpite dal sisma.