Terna, promesse con il naso lungo

Soltanto ieri sembrava essere giunti vicino a un compromesso tra l’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Mariella Lo Bello, e i vertici di Terna, la società che sta costruendo i discussi elettrodotti nella Valle del Mela, mettendo a rischio la salute degli abitanti dei piccoli Comiuni di questo meraviglioso angolo della provincia di Messina sfregiata dall’inquinamento.

Ieri, come già ricordato, è andato in scena l’incontro tra l’assessore lo bello e i vertici di questa società. Ieri è stato stabilito di escludere ogni attività di cantiere dai tralicci 4-8 e 15-17, ad eccezione delle attività di messa in sicurezza delle opere già realizzate (fondazione traliccio 4).

Questi i termini dell’intesa. Ma stamattina, all’alba, la brutta sorpresa. I cittadini di contrada Don Gaspano (strada Bagnara), a Pace del Mela, sono stati svegliati bruscamente dall’arrivo di 13 betoniere che hanno scaricato colate di cemento al traliccio 4, completando i lavori. In corso in queste ore invece le attività di cantiere nel pilone 8.

Forse i signori dell energia hanno scelto le prime ore del mattino, perché pensavano di agire indisturbati? Sta di fatto che i patti o almeno le premesse non erano queste. (a destra, una metafora… foto tratta da omnicorse.it)

La rabbia di Angela Bianchetti, presidente del Comitato Cittadini Pacesi per la Vita: “Ci stanno prendendo in giro, non siamo rappresentati da nessuno. Svegliamoci, facciamo tutti qualcosa. Mettiamo fine a questa lunga agonia. Dopo l’incontro di ieri Terna ha avuto la faccia tosta di rimettere piede nel nostro territorio. Com’è possibile?”.

“I vertici della società – aggiunge la presidente del Comitato – hanno riferito all’assessore Lo Bello, che il lavoro di stamattina è legato a un’operazione di ‘messa in sicurezza’. Ma a chi vogliono prendere in giro? Mettere in sicurezza non significa arrivare con 13 betoniere di cemento. La verità è che Terna sta portando avanti i lavori, incuranti dell’incontro avuto ieri con l’assessore regionale. Non sono credibili. Ma noi non ci arrenderemo”. (a destra, i lavori di Terna proseguono)

In questa storia, che rischia di infiammare gli animi (nella Valle del Mela si parla già di manifestazioni popolari con gli esponenti delle forze politiche che vorranno prendere le difese degli abitanti di questi luoghi), è il Governo regionale che rischia di fare una pessima figura. Non ci sono soltanto gli accordi violati (cosa di per sé grave), ma anche l’arroganza di Terna, intenzionata ad andare avanti, a prescindere dalla volontà della Regione.

La parola passa adesso, al presidente della Regione, Rosario Crocetta (e ai Comitati del Megafono, che in questa storia potrebbe cominciare a fare sentire la propria voce) e all’assessore Mariella Lo Bello.

 

Nota a margine

I più stupiti di tutti debbono essere i vertici di Terna. Abituati a trattare con una politica siciliana ‘ascara’ e venduta, debbono aver trovato strano, molto strano che un assessore regionale si sia ‘permesso’ di chiedere conto e regione di quello che stanno combinando nella Valle del Mela. Infatti ancora non ci credono. E vanno avanti lo stesso.

Per i grandi gruppi dello Stato, pubblici e privati, la Sicilia è sempre stata una colonia da sfruttare e da spremere come un limone. Con l’avallo della politica siciliana e la ‘benedizione’ amministrativa degli uffici della Regione, in testa l’assessorato al Territorio e Ambiente. Uffici che hanno autorizzato di tutto, alla faccia della salute dei siciliani!

E’ stato così per la chimica di Milazzo e di Gela, per il mercurio scaricato per anni nelle acque del mare della provincia di Siracusa. E’ stato così per la chimica di Priolo e di Melilli, per le raffinerie di Augusta.

Si sono fermati solo davanti al progetto per il rigassificatore di Priolo e Melilli. Questa è una zona sismica. Qualcuno rischiava di finire in galera. Meglio evitare. ‘Ascari’ sì, ma in libertà.

In compenso, si sono rifatti autorizzando il rigassificatore di Porto Empedocle (a meno di un chilometro dalla Valle dei Templi!) e poi il Muos di Niscemi. Ascari, ascari, ascari…

Sabrina Macaluso

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