Termini, Blutec presenta seconda fase del progetto Sindacati: «Speranza dopo gli anni di attese vane»

È terminato l’incontro al Mise al centro del quale c’era la discussione sulla seconda fase del progetto Blutec per Termini Imerese, che dovrebbe partire entro aprile del 2017. Una riunione che dà qualche speranza in più agli operai. L’azienda starebbe pensando, infatti, a un accordo con un’altra società di settore, per la trasformazione del motore termico in ibrido aggiungendo un motore elettrico, che porterà nei piani di Blutec alla realizzazione di dieci vetture al giorno per quattro anni. 

«L’azienda – hanno commentato Ludovico Guercio, segretario Fim Cisl Palermo Trapani e Giovanni Scavuzzo, Rsu Fim Cisl Blutec – ha presentato il layout definitivo dei 450 mila metri quadri dello stabilimento per le nuove produzioni, i tempi degli ingressi degli operai entro il 2018, dichiarando già di avere un cliente per la produzione di involucri di batterie elettriche, è il passo che attendevamo cioè la fase B del progetto per Termini, ma è chiaro che bisogna a questo punto seguire il rispetto delle scadenze, del rinnovo della cassa integrazione per accompagnare in questo percorso gli operai e sollecitare le risposte da dare ancora anche all’indotto». 

Sul fronte cassa integrazione, il Mise assicura che dovrebbe essere rinnovata per tre mesi. Nella fabbrica entro dicembre 2017 dovrebbe essere sviluppato un modello cosiddetto full elettrica. «Sul fronte economico ci hanno assicurato che entro venerdì è previsto lo sblocco dei fondi della Banca del Mezzogiorno, se ci saranno intoppi il Ministero si è impegnato a convocare le parti. Questo dovrebbe consentire a Invitalia di deliberare i 20 milioni di finanziamento agevolato necessari all’azienda per l’acquisto di attrezzature e forniture varie. Per il prossimo anno – affermano i due rappresentanti Fim Cisl –l’azienda avrà la copertura garantita dalla legge 148, che prevede il secondo anno in automatico per le aziende in fase di sviluppo che hanno usufruito di un anno di ammortizzatori». 

Un piano che secondo Guercio e Scavuzzo potrebbe ridare luce all’area industriale dopo il buio di troppi anni, ma date le incertezze del passato saranno sempre cauti su ogni passo per esser certi che tutto si realizzi nei tempi annunciati. Inoltre, i sindacati hanno chiesto garanzie anche per l’indotto sia sul fronte ammortizzatori sia sul futuro occupazionale. «Non c’è dubbio che sapere i dettagli del piano riempia di speranza dopo anni di attese vane, in cui il territorio ha vissuto momenti di crisi profonda – spiega Daniela De Luca segretario Cisl Palermo Trapani – Ma al di là dell’impegno confermato da Blutec, è fondamentale che leistituzioni regionali e nazionali facciano il passo in più necessario per ricercare altri possibili investitori per l’area di Termini. L’azienda assicura che se dovessero giungere quantitativi notevoli di ordini, potrebbero attingere dal bacino dell’indotto ma i tempi, certamente oltre i due anni, sono lunghi per chi attende da tempo di tornare a lavorare».


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