C’è una manifestazione d’interesse a rilevare le Terme di Acireale. A recapitarla all’assessorato regionale all’Economia e al commissario Gianfranco Todaro è stata, poco prima delle festività natalizie, una società straniera che opera nel settore del termalismo il cui nome non è ancora noto. Sul piano economico, la proposta prevede la gestione ventennale in comodato d’uso dei due impianti termali di Santa Venera e Santa Caterina e dell’hotel Excelsior, struttura ricettiva chiusa dal 2011. Fuori dalle mire della società straniera rimarrebbero dunque il Polifunzionale, in via delle Terme davanti all’Excelsior, e l’ormai abbandonato hotel delle Terme, altra struttura ricettiva che si trova sulla statale 114, in condizioni disastrose.
Accanto alla gestione gratuita per 20 anni, la società interessata garantirebbe la copertura dei debiti pregressi, che ammontano a circa 12 milioni di euro, e un investimento cospicuo – che alcune stime interne attestano su una decina di milioni – per riattivare le strutture, oggi ferme, e rilanciare le attività sanitarie e di benessere delle Terme. A confermare l’esistenza della manifestazione d’interesse è il commissario regionale Gianfranco Todaro, che poche settimane fa ha sostituito Luigi Bosco. «Nei prossimi giorni approfondirò la questione. La proposta è reale – spiega Todaro – ma al momento non possiamo tenerne conto, poiché come è noto l’indicazione dell’assessorato regionale all’Economia (proprietario delle strutture, ndr) è predisporre un bando di evidenza pubblica. La società straniera che ci ha contattati pochi giorni fa potrà partecipare al bando, ovviamente». Secondo Todaro la manifestazione d’interesse rappresenta in ogni caso un buon segno, il sintomo che – a certe condizioni – le Terme di Acireale possono stare sul mercato.
La struttura vive il momento più difficile della sua storia. Le attività sanitarie sono sospese, il parco presente all’interno dello stabilimento di Santa Venera è chiuso da mesi a causa dei danni provocati dal maltempo, due beni come l’hotel Excelsior ed il Polifunzionale sono coinvolti in un contenzioso con Unicredit per le rate non pagate dei mutui con cui erano stati costruiti. Tra il 2008 e il 2010 la Regione aveva sondato il terreno per una privatizzazione mai del tutto decollata. Il bando di evidenza pubblica, la cui tempistica non è affatto chiara, potrebbe rivelarsi l’ultima occasione di rilancio dopo decenni di progressivo declino. Mentre aleggia lo spettro del definitivo abbandono e della speculazione edilizia.
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